Preside cancella la festa del papà, “L’ho fatto per i bambini che non hanno un padre”
La direttrice didattica di una scuola dell’infanzia di Viareggio decide diannullare il laboratorio legato alla “Festa del papà” per evitare discriminazioni nei confronti dei bambini senza il padre, ma gli altri genitori non ci stanno ed esplode la polemica. Succede alla scuola dell’infanzia Florinda di Viareggio, dopo la decisione della direttrice Barbara Caterini che, intervistata dal quotidiano La Nazione, ha spiegato come «cinque o sei genitori siano venuti a lamentarsi da me perché non trovavano giusto che in quel giorno i loro figli, che non avevano il papà, venissero esclusi da quell’attività e venissero pertanto indirizzati da un’altra parte. Ho trovato le loro lamentele condivisibili, perché un laboratorio organizzato in questo modo è discriminatorio nei confronti di chi non ha un papà. Pertanto dovrà essere organizzata un’altra attività con modalità diverse, alla quale possano partecipare tutti i bambini». «Dobbiamo renderci conto – ha aggiunto Caterini – che viviamo in una società diversa da quella di 50 anni fa. Non esiste più una famiglia modello. Oggi ci sono situazioni aperte e particolari che devono essere rispettate e tutelate. Soprattutto da una scuola». La decisione della direttrice ha però causato forti malumori fra gli altri genitori, che parlano di «festa programma da inizio anno scolastico e di momento atteso con trepidazione da tanti bambini, per poter condividere il laboratorio con i propri papà». Il 20 giugno 2015 il marito della dirigente, Nicola Guidotti, era finito al centro di un fatto di cronaca dopo aver ucciso a colpi di pistola al culmine di una lite il fratello, nel quartiere della Darsena, a Viareggio. Sulla vicenda interviene anche Fratelli d’Italia. «Ci si chiede – afferma il deputato viareggino Riccardo Zucconi – che ne sarà dei bambini e dei papà adesso che dopo anni di covid e privazioni, vedono cancellata a pochi giorni la loro festa. Riteniamo questa cancellazione priva di fondamento: la scuola deve pur essere inclusiva, ma senza che questa si traduca in omologazione. Ai bambini cui manca il papà, tale festa non toglie né aggiunge granché, essendo da sempre molto più comprensivi e sinceri degli adulti. Diciamo piuttosto che nessuno pensa invece a tutti quei papà che si sono organizzati per tempo con il lavoro o che sarebbero stati presenti pur da padri separati, ma che mantengono comunque vivo il contatto pur nelle difficoltà. Pare piuttosto una decisione affrettata – chiude Zucconi – che potrebbe in futuro portare alla cancellazione di altre occasioni in famiglia: la festa della mamma, la Pasqua, il Natale, minando pian piano l’intero patrimonio di tradizioni valoriali, a fronte di una inclusività non veritiera». corriere.it