Contro il comunismo, La Russa a Praga in ricordo del giovane Jan Palach

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, è a Praga, alla riunione dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi Membri dell’Unione europea: “Oggi stesso, approfittando dellamia presenza qui a Praga, ho voluto aggiungere due appuntamenti importanti alla mia agenda e che si legano al tema di questa Conferenza: renderò omaggio alle tante vittime della ferocia nazista recandomi a Terezin e sono già stato al monumento dedicato a Jan Palach, come ho sempre fatto ogni volta che sono venuto a Praga. E l’ho fatto anche stavolta perché non potevo certo mancare di rispetto verso la vostra storia”. Il presidente del Senato aveva in programma la visita a Piazza San Venceslao, al Monumento di Jan Palach – lo studente universitario ceco, simbolo della lotta, che si diede fuoco il 16 gennaio 1969, per protestare contro la repressione post invasione russa del suo Paese – nel pomeriggio, ma ha cambiato programma per evitare i giornalisti, dato questa iniziativa era già stata parecchio discussa, dato che associa la Festa della liberazione dal fascismoad un’altra pagina buia della storia. Quella scritta dal regime comunista di Mosca. La Russa nel pomeriggio visiterà anche il campo di concentramento di Theresienstadt, non lontano dalla capitale ceca, struttura di internamento e deportazione utilizzata dalle forze tedesche durante la Seconda guerra mondiale. Drammatico luogo di raccolta e smistamento di prigionieri da indirizzare verso i campi di sterminio di Treblinka e di Auschwitz. “Ieri l’Italia è stata qui rappresentata a Praga dal mio collega presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Oggi sono qui io in qualità di presidente del Senato. Ci siamo alternati perché come sapete, oggi 25 aprile, per l’Italia è un giorno molto importante: è il giorno nel quale viene ricordata la Liberazione dall’occupazione nazista nella Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta del fascismo”, ha detto La Russa che prima aveva affiancato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’ Altare della Patria, a Roma, insieme al presidente della Camera Lorenzo Fontana,  la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto. La decisione di celebrare il 25 aprile all’estero è stata motivo di critica da parte dalle opposizioni. E Fabrizio De Santis, presidente dell’Anpi Roma, al termine del tradizionale corteo del 25 aprile ha detto dal palco di Porta San Paolo: “Cosa ci mette tutti d’accordo? Le dimissioni di La Russa. Bisogna sciogliere tutte le associazioni fasciste”. rainews.it