Veroli, degrado in centro anche le mura sono abbandonate senza luci e fatiscenti
di Franco Del Nero*
È stato per settimane lo slogan della campagna elettorale dell’attuale sindaco di Veroli, Simone Cretaro: le parole sono fatti. Una affermazione forte, impegnativa, propria di chi sa il fatto suo e rassicura i concittadini sulla capacità dell’Amministrazione di tutelare e guidare la crescita del territorio verolano. Purtroppo, e lo dico da cittadino, a distanza di quattro anni da quello slogan, la situazione, in molti casi, smentisce le aspirazioni del sindaco. Di certo, non rientrano nel perimetro di questa ottimistica visione le condizioni in cui versano le mura pelasgiche della rocca verolana. Se c’è un monumento di cui i cittadini di Veroli sono davvero orgogliosi, è la cinta delle mura della zona di San Leucio, il cui apparecchio murario poligonale, è la concreta testimonianza di una città che, come ci insegnavano da ragazzini, è più antica di Roma. Al netto degli interventi medievali e delle relative manipolazioni, infatti, la datazione risale al I millennio a.C., ossia a tre secoli prima della fondazione della città di Romolo che, da qualche giorno ha festeggiato il suo 2776° compleanno. Allora, a fronte di una Storia così blasonata, il sindaco e tutta l’Amministrazione non possono permettersi di lasciare il camminamento in condizioni di assoluta inagibilità, di permettere alle erbacce di farla da padrone, di avere un impianto d’illuminazione inefficiente, privo di lampadine, senza alcuna manutenzione, sporco e fatiscente. Se sono questi i “fatti” che il sindaco intendeva garantire con le sue “parole”, bisogna convenire che sono state “parolacce” che non rendono onore a nessuno, né al paese (che non se le merita) né all’Amministrazione che si dimostra inadatta alla sua funzione.
*Medico chirurgo