Veroli, siamo ridotti male se si inaugura una scritta mancavano il vescovo e Mattarella
di Cesare Novelli
Siamo ridotti male se si inaugura una scritta. Questa mattina in viale XXI aprile mancavano solo il vescovo e Mattarella. Molto probabilmente avranno declinato l’invito.
C’erano fasce tricolori, bicolori, arnesi di ogni epoca, giacche e cravatte, mastri, operai, facchini, uscieri, portantini, reverendi e sagrestani. Una fiera non per Santa Salome, patrona di Veroli ma per mostrare alla cittadinanza la scritta che copre un muro di contenimento.
Avessero realizzato un ponte, una strada di collegamento, una piazza, una stazione dei pullman, una circonvallazione, un centro di aggregazione, un servizio utile alla collettività avrei sostenuto questo teatrino ma inaugurare una scritta è grottesco. Oltretutto è la terza nel raggio di 500 metri su un muro che alle spalle ha una macera zeppa di sterpaglie.
Questa gente per dieci anni ha svolto ordinaria amministrazione non avendo altro da offrire in termini di programmazione e di pianificazione. La realizzazione di una scritta (sic) fa credere a chi ha distrutto il paese di aver compiuto qualcosa di speciale. Ma di speciale non c’è niente.
Tra pochi mesi Veroli avrà l’occasione di voltare pagina e di provare a rilanciarsi. Spero che i miei concittadini possano cogliere il significato delle prossime elezioni e restituire identità a una città ormai smarrita.