Frosinone, nuovo parco per ridurre l’anidride carbonica 60 alberi e 300 piante per siepi
È stato inaugurato il Parco Jean de La Fontaine tra via Ciamarra e via Mola Vecchia. Il parco è stato realizzato nell’ambito del progetto Folium – Urban Forestry. Il progetto, che gode del contributo della Regione Lazio, era stato redatto dall’amministrazione allora guidata dal sindaco Nicola Ottaviani con l’assessore Massimiliano Tagliaferri. Erano presenti il sindaco Riccardo Mastrangeli con il vicesindaco e assessore all’ambiente Antonio Scaccia, gli assessori Rossella Testa, Adriano Piacentini e Angelo Retrosi, i consiglieri Francesca Chiappini, Corrado Renzi, Franco Carfagna, Teresa Petricca, unitamente al progettista Paolo Culla e al personale del settore ambiente con, tra gli altri, il dirigente Marlen Frezza, il funzionario agronomo Giuseppe Sarracino, l’ing. Lillo Rocca.
“Il parco a tema inaugurato oggi, realizzato a partire da criteri totalmente ecocompatibili, prende spunto dalle favole dello scrittore e poeta francese La Fontaine (La canna e la Quercia, La cicala e la Formica, Il torrente ed il Fiume, L’uccello ferito ), in un’area al centro della città pensata per diventare un tassello fondamentale di un corridoio ecologico che parta dal corso del fiume Cosa e, attraverso l’inserimento di specie vegetali proprie della vegetazione ripariale, dei boschi di latifoglie limitrofi, si riconnetta con le aree verdi del capoluogo – ha affermato il sindaco Riccardo Mastrangeli – Elementi vegetali di natura e origine diversa si intrecciano e si fondono per creare questa unione tra contesto urbano e natura. La sistemazione dell’area è avvenuta con la messa a dimora di 58 alberi, 23 arbusti e 300 piante per la formazione di siepi. Il “core” del progetto Folium – Urban Forestry, nell’ambito del quale è stato realizzato il parco, muove dall’idea della messa a dimora e la cura di nuovi alberi sul territorio comunale, al fine di creare un sistema integrato unico di verde urbano territoriale tale da avere un effetto sinergico nel rimuovere notevoli quantità di inquinanti solidi (particolato) e gassosi (ossidi di azoto e di zolfo, O3) e contribuire a ridurre l’anidride carbonica”.
Il progetto Folium – Urban Forestry, ha l’obiettivo, quindi, grazie alle caratteristiche e funzioni delle piante, di ridurre gli inquinanti atmosferici. Le foglie degli alberi hanno la capacità di fungere da “dissipatori” per il particolato sospeso, ovvero di catturare le particelle inquinanti che si depositano sulla superficie fogliare. Per quanto riguarda i risultati attesi, si va dall’assorbimento di inquinanti gassosi, alla cattura delle polveri e l’assorbimento di CO2. Altri effetti, la mitigazione della temperatura nel tessuto urbano e la conservazione della biodiversità. Il Parco possiede inoltre l’area sgambamento cani più grande della città, con un’estensione di circa 800 metri quadri, corredata di panchine in una zona completamente alberata e quindi ombreggiata. Tutta l’area dispone inoltre di contenitori specifici per le deiezioni.
Il sindaco Mastrangeli, prima di passare la parola al vicesindaco Scaccia, ha ringraziato lo stesso assessore all’ ambiente insieme a tutti gli assessori e al personale degli uffici comunali, che hanno lavorato alacremente per “la creazione di questa oasi verde al centro della città”, portando ai presenti, inoltre, il saluto dell’on. Nicola Ottaviani, impossibilitato a intervenire all’iniziativa.
“Il Parco Jean de La Fontaine è pensato per le famiglie, per i bambini, per gli anziani e, in ragione dell’obiettivo del benessere degli animali, materia a cui sono delegato oltre a ambiente e mobilità, con un’attenzione anche per gli amici a quattro zampe – ha aggiunto il vicesindaco Scaccia – L’opera che oggi inauguriamo è frutto di un lavoro di squadra incessante e rappresenta una delle testimonianze dell’impegno a 360 gradi dell’amministrazione Mastrangeli a favore dell’ambiente. La salvaguardia dell’ecosistema e della salute dei cittadini, a beneficio dell’intera collettività, è la priorità dell’amministrazione, e sarà portata avanti con convinzione per tutti i 5 anni di consiliatura”.
L’ingresso si sviluppa un tracciato di percorsi che simulano l’andamento del letto del fiume Cosa con anse, zone più strette e più ampie con un effetto sinuoso.
Nel Parco sono presenti esemplari di Leccio, albero di Giuda, Pyrus Calleryana Chanticleer, Prunus, Acero giapponese, Acer palmatum, Biancospino, Crataegus monogyna, Siepe di Photinia. Ad arricchire il percorso naturalistico, nelle quattro grandi aiuole a forma libera sono state collocate le sculture che interpretano le quattro fiabe.
Redazione Frosinone