Veroli, assessore lavora in una cooperativa per conto del Comune chieste spiegazioni a Cretaro
di Marco Bussagli
All’ultimo consiglio comunale, quello del 23 giugno 2023, sono arrivato in ritardo, eppure ero partito da Roma alle 16,30 per essere in Piazza Mazzoli alle 18,00… puntuale. Quel giorno, però, c’era un traffico impossibile… anticipo d’estate per un Paese come l’Italia che va in tilt già solo per un fine settimana prima delle vacanze. Povero Paese… sempre sull’orlo di una crisi di nervi come direbbe Almódovar… ma questo è un altro discorso. Comunque, per l’amministrazione è stato un bene perché non credo che avrei approvato il verbale della seduta precedente (quella del consiglio del 29 maggio scorso), dove sta scritto, a seguito delle mie osservazioni sul ruolo dell’assessore Alessandra Cretaro: «Il comandante della polizia locale dott. Massimo Belli produce un appunto di cui il sindaco dà lettura, nel quale si evidenzia che è stato rivolto un quesito al Ministero dell’Interno all’epoca della nomina dell’assessore Cretaro Alessandra, riguardo alla presunta incompatibilità e non è stato rilevato nulla.». Ecco, questa scena io non me la ricordo… ma sono vecchio e distratto… Quello che mi ricordo, invece, è che il comandante, verso la fine di quel consiglio, mi avvicinò e mi disse che, se volevo essere tranquillo, poteva inviarmi la risposta del quesito che il Comune di Veroli aveva avanzato all’indirizzo del Ministero proprio per chiarire la posizione dell’assessore Cretaro (la quale – sia chiaro – non ha fatto nulla di male, se non ritrovarsi ad avere la delega per la Polizia Locale, all’interno della quale lavora come dipendente della cooperativa Maggio ‘82 che da tempo coadiuva il lavoro dei Vigili verolani); una rassicurazione che mi fu data anche dal vice-sindaco. A parte il fatto che tutto questo mi pare neghi che al consiglio sia stato letto alcunché (ma – ripeto – potrei sbagliarmi); siccome ogni tanto emerge in me l’anima di San Tommaso, ho scritto una pec al comandante e gli ho chiesto il documento. Il giorno dopo mi è arrivata una risposta con cui si spiega come «…dal foglio annesso alla presente, non sussistono motivi di natura ostativa, per la fattispecie, dell’assessore Alessandra Cretaro.». A dire il vero, però, il «foglio annesso alla presente» non parla affatto della Cretaro Assessore, ma del sindaco Simone Cretaro il quale nel 2013 era unico amministratore di una società di cui, però, nel 2021, anno del quesito, risultava solo come socio lavoratore e, quindi, privo di potere decisionale che è l’elemento ostativo rispetto al mantenimento di entrambi le cariche. Allora, il comandante voleva implicitamente suggerirmi di procedere per logica e analogia, utilizzando l’esempio del sindaco come parametro di riferimento per questa mia osservazione sull’assessorato che, quindi, ricade nella medesima fattispecie. Solo che a me nessuno ha detto quale sia la posizione dell’assessore nella cooperativa Maggio ’82. Me lo sono dovuto ricavare da me perché i vertici della Cooperativa (che – sia detto per inciso – fattura 9.478.971,00 di euro pur essendo una Onlus di tipo B, cioè volta ad inserire nel mondo del lavoro persone diversamente abili), sono su internet e Alessandra Cretaro non compare. Quindi, un percorso di verifica, se posso permettermi, un po’ pasticciato e per nulla avviato dal Comune che non ha affatto «rivolto un quesito al Ministero dell’Interno all’epoca della nomina dell’assessore Cretaro Alessandra», ma si è risposto da solo sulla base della vicenda del sindaco. Ciò non toglie – e questo è importante – che i termini siano rispettosi dell’art. 63, comma 1, n. 2 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali del 2000). Allora, una volta per tutte, possiamo dire che Alessandra Cretaro ha tutti i titoli di Legge per rimanere dov’è a fare quello che fa. C’è, tuttavia, un profilo di opportunità e di stile di cui l’amministrazione, a mio avviso, dovrebbe tenere conto, come per altro dissi al Sindaco, ma come purtroppo non risulta dal verbale: sarebbe il caso che la delega alla Polizia Locale fosse attribuita a un altro assessore. Perché? Perché, di fatto, Alessandra Cretaro risulta essere sia il controllore che il controllato e, sebbene la Legge lo consenta, è lei che dà la pagella alla qualità del lavoro della cooperativa Maggio ’82 della quale lei stessa è dipendente. Prestazioni che costano al Comune di Veroli 5.564,00 euro al mese, come risulta dalla determina n°574 R.G. del 26 maggio 2023 che ha liquidato, con un’unica emissione, i due mesi precedenti.
Precisazioni ulteriori
di Marco Bussagli
Solo chi non fa niente non sbaglia. Nella nota che ho scritto a proposito della posizione dell’assessore Alessandra Cretaro che ha un ruolo di dipendente nella cooperativa Maggio ’82, devo dire che ho inteso male due aspetti che mi accingo a correggere e per i quali mi scuso. Il parere che mi ha inviato il comandante della Polizia Locale, in riferimento al mio quesito, non riguarda il sindaco Simone Cretaro che non ha mai avuto alcun ruolo né come socio né come amministratore unico in nessuna società. Quello che mi è stato inviato era un esempio generale che nulla ha a che vedere con il sindaco Simone Cretaro. L’altro aspetto che mi preme di precisare è che l’assessore Alessandra Cretaro ha la delega al personale, ma non alla polizia locale. Mi scuso anche di questo. Tuttavia, resta l’ampia forbice d’incompatibilità diretta o indiretta prevista dall’art. 63, comma 1, n° 2 del Testo Unico degli Enti Locali che vale, a questo punto, riportare integralmente e che riguarda le incompatibilità con la carica di Sindaco, consigliere comunale e circoscrizionale per i Comuni con più di 3000 abitanti. Sono infatti incompatibili «coloro che, come titolari, amministratori, dipendenti con poteri di rappresentanza o di coordinamento hanno parte, direttamente o indirettamente, in servizi, esazioni di diritti, somministrazioni o appalti, nell’interesse del comune ovvero in società ed imprese volte al profitto di privati, sovvenzionate da detti enti in modo continuativo, quando le sovvenzioni non siano dovute in forza di una legge dello Stato o della Regione (articolo 63, comma 1, numero 2), del decreto legislativo 267/2000), sempre che non si tratti di cooperative o consorzi di cooperative iscritti negli appositi pubblici registri (articolo 63, comma 2).». A questo segue un ampio dibattito legislativo che qui non possiamo riportare.