Trovato patrimonio di 500mila euro nella pancia di una balena, ecco la scoperta
Un tesoro del valore di 500mila euro è stato trovato nella pancia di un capodoglio morto spiaggiato a maggio, sulle coste dell’isola di La Palma, Canarie. La verità però è arrivata solo dopo un mese di analisi. Grazie alla determinazione del capo dell’istituto di salute animale e sicurezza alimentare dell’Università di Las Palmas, Antonio Fernández Rodríguez, deciso a scoprire cosa ne avesse provocato la morte. Il patologo ha atteso che il mare mosso permettesse l’autopsia alla carcassa dell’animale, adagiata su una spiaggia dell’isola di La Palma. Sospettando un problema digestivo, ha ispezionato il colon. Quando ha sentito qualcosa di duro attaccato a quella parte dell’intestino. Era una pietra. Ha raccontato lui stesso al Guardian: «Ho tirato fuori un grosso sasso di 10 chili con un diametro di 50-60 centimetri». Quello che Fernández Rodríguez aveva tra le mani era ambra grigia. L’ambra grigia è una sostanza rara, spesso conosciuta come oro fluttuante, che è stato per secoli il Santo Graal dei profumieri. Ha un profumo legnoso come il sandalo ma contiene anche ambrein, un alcool inodore che può fissare e prolungare la vita dei profumi. Da qui la sua popolarità tra i profumieri e il suo utilizzo per la produzione. Da qui il suo valore: il grumo che Fernández teneva in mano valeva un bel po’ di soldi, circa 500.000 euro. L’origine dell’ambra grigia fu scoperta quando iniziò la caccia alle balene su larga scala all’inizio del XIX secolo. È prodotta dall’intestino dei capodogli. Le balene mangiano grandi quantità di calamari e seppie. La maggior parte di questi pesci non può essere digerita e viene espulsa naturalmente attraverso le feci, oppure, in caso di accumuli eccessivamente grandi per essere espulsi attraverso il tratto fecale, viene occasionalmente rigurgitata. In entrambi i casi si formano masse solide in forma di blocchi che, una volta espulsi, possono galleggiare, spinti dalle correnti, fino ad essere ritrovati sulle coste. Ma a volte, come nel caso della balena alla Palma, l’ambra grigia diventa troppo grande, rompendo l’intestino e uccidendo la balena. Stati Uniti, Australia e India ne hanno vietato il commercio. La direttiva rientra nel più generale divieto di caccia e sfruttamento delle balene. Fernández ha condotto autopsie su più di 1.000 balene. Nel caso del capodoglio ritrovato morto ha affermato che è stata la sepsi causata dall’ambra grigia ad ucciderlo. L’istituto per cui lavora il patologo sta ora cercando un acquirente dell’ambra. La speranza è che i fondi raccolti possano essere dirottati alle vittime del vulcano eruttato alla Palma nel 202 1, che ha causato danni per oltre 800 milioni di euro e distrutto centinaia di case e attività commerciali. L’ambra grigia è stata citata anche da Melville in Moby Dick. Il romanziere, che le ha dedicato un intero capitolo, la descrive come «morbida, cerosa, e così altamente profumata e speziata, che è largamente usata in profumeria… Chi penserebbe, poi, che signore e signori così raffinati dovrebbero deliziarsi con un’essenza che si trova nelle viscere senza gloria di una balena malata! Eppure è così!». corriere.it