Frosinone, in ricordo del maestro Caruso ecco il concerto di Gianluca Terranova
Finale di assoluto prestigio per I Concerti del Refice nell’ambito del Festival dei Conservatori con un ospite di assoluta rilevanza internazionale, il tenore Gianluca Terranova, che ha generosamente accolto l’invito del direttore del rinomato Conservatorio cittadino il M° Mauro Gizzi ad esibirsi al termine della fortunata rassegna che celebra i talenti provenienti dalle istituzioni di tutta Italia organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli. Terranova è artista dalla voce versatile e potente ma capace delle più delicate sfumature che gli consente di muoversi con disinvoltura dal grande repertorio lirico al musical ed alla cinematografia e di essere osannato nei grandi teatri in Italia e nel mondo: dal San Carlo di Napoli al Teatro dell’Opera di Roma, dalla Scala di Milano alla Los Angeles Opera e Sydney Opera per citarne solo alcuni. In occasione del concerto frusinate, al pianoforte il M° Cesare Marinacci – interprete sensibile e raffinato, nonché docente in rappresentanza del Conservatorio Refice – che ha accompagnato con eleganza il M° Gianluca Terranova nel suo recital in omaggio al grande Enrico Caruso animato dalle più celebri opere del variegato repertorio di colui che è considerato il padre della moderna tecnica vocale, il simbolo nel mondo del bel canto italiano di cui si celebrano proprio nel 2023 i 150 anni dalla nascita. Dalle arie d’opera di Verdi, Donizetti e Puccini alle melodie da camera di Tosti e Gastaldon, fino alle celeberrime romanze del repertorio napoletano, Gianluca Terranova ci ha accompagnato nell’ incantevole mondo sonoro di quel “Caruso” che ha saputo far rivivere in maniera coinvolgente anche nella serie televisiva Rai, record di ascolti, “Caruso la voce dell’amore ”. Nello spirito di un festival dedicato agli studenti ha inoltre proposto una clip didattica con la partecipazione del M° Fabio Angelo Colajanni al flauto e degli allievi Yu Zhang, Leonardo Guidotti, Fan Jiacheng provenienti dalla sua rinomata scuola di canto che quest’anno, tra le altre cose, può vantare l’unico tenore ammesso alla prestigiosa Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Con l’estro che lo contraddistingue Gianluca Terranova ha dunque donato una performance generosa, di eminentissimo livello interpretativo ma anche di spontanea disinvoltura inframezzandola con squisiti aneddoti, simpatiche battute con i colleghi di palco, nonché frizzanti interazioni con un pubblico partecipe, caloroso attento ed alla fine giustamente commosso tanto da ‘costringerlo’ a diversi bis tributandogli una ovazione finale. Egregiamente supportato da due eccellenze del territorio come i M° Colajanni e Marinacci ha dimostrato, come sottolineato dal direttore Gizzi, quanto la grande musica classica possa esprimersi compiutamente anche in maniera non ‘ingessata’ ed estremamente fruibile mantenendo intatto il proprio livello artistico grazie anche alle capacità comunicative degli interpreti mostrando quella caratteristica di costante modernità a dispetto di quel ruolo distante che toppe volte le viene pregiudizialmente assegnato. Una serata ricca di emozioni nella quale abbiamo potuto ritrovare e riassaporare l’allegria, il sentimento, la passione, l’autenticità di quei valori popolari di un tempo di cui abbiamo ancora tanto bisogno, la nostalgia dell’epoca di quel Caruso che affermava: “La vita mi procura molte sofferenze ma quelli che non hanno mai provato niente, non possono cantare”.
Redazione Digital