Gruppo WhatsApp per evitare i posti di blocco, è caccia agli amministratori
Le «segnalazioni» ai tempi delle App e dei social non sono più quelle di una volta. Fino a poco tempo fa gli automobilisti, certo non tutti, lampeggiavano con i fanali per segnalare agli altri automobilisti (nella corsia opposta) la presenza di velox o posti di blocco. Oggi, invece, qualcuno ha pensato di creare un gruppo WhatsApp per comunicare agli altri utenti tra Brescia e provincia l’eventuale presenza di posti di blocco da parte di carabinieri, polizia e guardia di finanza. Un’azione ancora più illegale di quella dei lampeggianti, in quanto il gruppo in questione — che conta centinaia di partecipanti — si trasforma in uno strumento per eludere la legge. Un aiuto sia a chi ha alzato il gomito dopo qualche serata tra i locali bresciani, che in questo modo aggira eventuali controlli finalizzati a garantire la sicurezza stradale, sia per ricercati e pregiudicati che, grazie a questo gruppo WhatsApp, possono evitare di incrociare le forze dell’ordine. Com’è facile immaginare, viene utilizzato un linguaggio in codice per avvisare della presenza di pattuglie delle forze dell’ordine lungo le strade bresciane. E infatti, oltre ai messaggi, nel gruppo circola qualche foto e video di volanti della polizia e dei carabinieri. Nel frattempo le forze dell’ordine stanno cercando di risalire agli amministratori.