Trisulti, inaugurazione mostra ‘Il corpo e l’idea’ il prof. Bussagli nel comitato scientifico

La Mostra – dal 5 agosto al 29 ottobre – è allestita alla Certosa di Trisulti, il luogo dove il pittore napoletano Filippo Balbi, il “pictor egregius” – visse per lunghi anni, ospite dei monaci certosini, prima di trasferirsi ad Alatri, città nella quale operò fino alla morte avvenuta nel 1890. Il progetto espositivo che ha la curatela del professor Mario Ritarossi, pittore e docente di storia dell’arte, e il coordinamento scientifico della professoressa Maria Conforti, direttrice del Museo universitario, permette di entrare all’interno di un’opera, dal significato per tanti versi ancora misterioso e tutto da studiare. Nel comitato scientifico compare un autorevole storico dell’arte, Marco Bussagli docente di anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra gli enti patrocinanti il Ministero della Cultura, la Regione Lazio, l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, le Accademie di Belle Arti di Frosinone, Roma, Napoli, le istituzioni artistiche delle città legate alle diverse fasi della vita del Pittore. “Il corpo e l’idea. La testa anatomica di Balbi” – spiega Mario Ritarossi – si snoda lungo un percorso tracciato da una serie di pannelli sui quali sono state stampate gigantografie che mettono in risalto, quadrante per quadrante, tutti i particolari della Testa”, quelli che a occhio nudo non riescono a essere percepiti dall’osservatore e che, invece, anche grazie alle splendide foto realizzate nei laboratori del “DigiLab” dell’Università La Sapienza e alle approfondite indagini diagnostiche sul quadro effettuate dai laboratori dell’Università della Tuscia, diventano visibili e ispezionabili fin nei minimi dettagli. Il quadro viene “scoperto” dal visitatore alla fine del percorso, lungo il quale è presente la sua traduzione tattile per l’esplorazione dei non vedenti, curata dalla tiflologa Alba Lisa Mazzocchia che fa parte di un progetto formativo di alcuni istituti superiori della provincia di Frosinone. Non manca una “camera delle visioni” con opere intermediali e un ambiente immersivo, realizzato da docenti e studenti della classe di intermedialità del Conservatorio di Frosinone e dal gruppo Keiron, composto da giovani professionisti impegnati in progetti artistico-formativi di realtà virtuale, che più che a puri effetti spettacolari puntano ad offrire nuove creazioni artistiche e un contributo critico autonomo per rinnovate letture dell’opera. Originale è anche la “trama sonora” del maestro Luca Salvadori, docente di composizione del Conservatorio di Frosinone. L’allestimento è curato da due giovani architette dello studio “Trinomio”, che hanno voluto riproporre nel loro progetto le misure nascoste (una scoperta della Mostra) che Balbi ha celato nel suo dipinto. “La partecipazione di tanti giovani – commenta il presidente dell’Associazione Gottifredo, Tarcisio Tarquini – è uno dei tanti valori di cui la Mostra è portatrice e ne costituisce l’investimento più duraturo”. Un elegantissimo Catalogo, stampato per la “Gottifredo Edizioni”, aperto dalle  presentazioni del direttore dei Musei del Lazio, professor Stefano Petrocchi, e della direttrice del Museo di storia della Medicina professoressa Maria Conforti, curato dal professor Mario Ritarossi, contiene saggi originali dello stesso curatore, di Marco Bussagli, Michele Campisi, Alessandro Aruta, Giovanni Fontana, Ettore Del Greco, Natalia Gurgone.

Redazione Digital