Troppi turisti, l’Acropoli fissa il numero chiuso e gli orari di visita
L’ultimo assedio di Atene, nel 1687, ha ferito il Partenone, colpito da una bombarda veneziana. Più di tre secoli dopo, un altro assedio – quello dei turisti – rischia di danneggiare l’Acropoli della capitale da sempre e per sempre della Grecia. Per proteggerlo, ma anche per rendere meno caotica l’esperienza nel sito Unesco, dal 4 settembre verrà introdotto un numero chiuso: massimo 20mila ingressi al giorno. La misura era nell’aria, era stata rinviata a dopo le elezioni. Confermato il governo di centrodestra di Mitsotakis, e la ministra della cultura Lina Mendoni, è arrivato l’annuncio della sperimentazione. Prova a rispondere a un fenomeno condiviso con altre mete del Mediterraneo e del mondo: l’«overtourism», il turismo di massa che abbatte la qualità della visita, oltre ad avere un impatto sui luoghi che tocca. Saranno previste anche delle fasce orarie, per scaglionare il numero di ingressi durante l’apertura (dalle 8 del mattino alle 20). Le prime tremila persone potranno entrare tra le 8 e le 9; altre duemila nell’ora successiva, e così via con un numero variabile nel resto della giornata. Con estati sempre più calde, il complesso aveva già cominciato a limitare gli accessi e tre settimane fa era rimasto chiuso per alcune ore.