Caffè a 70 centesimi e cappuccino a 1 euro, “Venite lo zucchero ve lo metto io”
Tazzina, cucchiaino e zucchero possono rimanere a casa. Nel cuore turistico della Puglia — Polignano a Mare, provincia di Bari — c’è un bar che continua a mantenere il prezzo del caffè a 70 centesimi. Anche nel pieno dell’estate, di quell’estate che per tutti è diventata dei rincari ma nella quale, se si cerca, si trovano anche prezzi abbordabili e non solo i picchi delle friselle a 16 euro e dei gazebo in spiaggia a 100 euro. Franco Frugis, il titolare del «Caffè degli artisti» della città che ha dato i natali a Domenico Modugno, lavora anche di domenica. E riesce a mantenere il prezzo del caffè a 70 centesimi (contro gli 1,20 a cui si è arrivati in gran parte d’Italia) senza tagliare zucchero, tazzina e cucchiaino, come ha annunciato di voler fare da lunedì 14 agosto la «Bottega del Caffè» di Millesimo, in provincia di Savona. Tazzina, cucchiaino e zucchero possono rimanere a casa. Nel cuore turistico della Puglia — Polignano a Mare, provincia di Bari — c’è un bar che continua a mantenere il prezzo del caffè a 70 centesimi. Anche nel pieno dell’estate, di quell’estate che per tutti è diventata dei rincari ma nella quale, se si cerca, si trovano anche prezzi abbordabili e non solo i picchi delle friselle a 16 euro e dei gazebo in spiaggia a 100 euro. Franco Frugis, il titolare del «Caffè degli artisti» della città che ha dato i natali a Domenico Modugno, lavora anche di domenica. E riesce a mantenere il prezzo del caffè a 70 centesimi (contro gli 1,20 a cui si è arrivati in gran parte d’Italia) senza tagliare zucchero, tazzina e cucchiaino, come ha annunciato di voler fare da lunedì 14 agosto la «Bottega del Caffè» di Millesimo, in provincia di Savona. Il signor Franco sorride quando gli si racconta dell’iniziativa del collega ligure: «Premesso che ognuno si fa i suoi conti — spiega il signor Franco — io non ho bisogno di chiedere ai clienti di portarsi lo zucchero da casa. Finché potrò, manterrò il prezzo del caffè a 70 centesimi e del cappuccino a 1 euro». Anche il cappuccino, infatti, nonostante la presenza del latte il cui costo è salito anche al supermercato (e chi lo compra giornalmente se ne sarà accorto) ha mantenuto un prezzo da primi anni 2000, alla faccia dell’inflazione che da qualche mese a questa parte si è riaffacciata prepotentemente in tutta Europa. «E anche i cornetti, vuoti e farciti, così come i krapfen, sono rimasti a 1 euro». Il segreto del signor Franco è, come si dice, scritto sui libri di testo: produrre di più per abbassare l’incidenza dei costi fissi. «Di media servo 300 caffè al giorno e con questi numeri riesco a spalmare i costi fissi lasciando il prezzo del caffè a 70 centesimi. Certo, bisogna lavorare tanto (e infatti il bar è aperto anche di domenica, ndr) ma paradossalmente più si lavora e più si può abbassare il prezzo, perché i costi fissi incidono di meno sulla singola tazzina. A proposito, adesso la devo lasciare perché ho altri caffè da preparare…». corriere.it