Via Giorgio Almirante, strada intitolata al leader del Movimento sociale italiano
Via Almirante è una realtà a Grosseto, dopo mesi di polemiche, manifestazioni di piazza e raccolte di firme. Dopo il via libera definitivo di ieri, 11 settembre, da parte della prefettura, la città toscana sarà l’unico capoluogo della regione (ma non il primo comune in Italia) ad avere una strada dedicata allo storico segretario del Msi, figura quantomai controversa, da sempre nel mirino degli antifascisti per i suoi trascorsi nel regime e poi nella Repubblica di Salò (al leader missino si rimprovera anche il passato di redattore del giornale “La Difesa della razza”, punta di lancia a fine anni ’30 della crociata razzista). E, beffa nella beffa per chi contesta il progetto toponomastico, a fare da pendant alla via Almirante, ci sarà anche una via Berlinguer, come a dire che il leader missino e l’ultimo grande segretario del partito comunista pari son per la maggioranza di centrodestra che governa la città maremmana. Le due strade saranno entrambe traverse di un viale della Conciliazione nazionale, a destra (of course) via Almirante, a sinistra via Berlinguer. Un modo, dice il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna (spesso al centro di polemiche), per «superare le contrapposizioni ideologiche del dopoguerra», mentre sinistra e Anpi, protagoniste di una battaglia che ha infiammato primavera ed estate, annunciano ricorso al Tar e il deputato democratico di Grosseto, Marco Simiani, accusa il prefetto Paola Berardino, moglie del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di «scarsa sensibilità».