Festa dell’uva in Ciociaria, ecco tutto il programma e il menu degustazione
“Tre date da segnare sul calendario: 29 e 30 settembre e 1 ottobre – hanno affermato gli organizzatori – A Piglio si celebra la Festa dell’Uva, edizione numero 49 e che ancora una volta mette insieme tradizione, folklore, cibo delizioso e naturalmente ottimo vino. In quest’angolo di Ciociaria, alle pendici del monte Scalambra, c’è una sorta di patto enogastronomico da onorare ogni anno, a conferma di un attaccamento viscerale alla propria terra e ai frutti che essa dona.
Patto sapientemente onorato anche da Pileum, l’azienda vitivinicola che ha una filosofia sintetizzata in poche parole, ovvero “rispetto per la terra, la tradizione e la storia”. All’interno della stessa, dove si producono nettari rossi e bianchi particolarmente apprezzati, è stato realizzato da qualche anno un ristorante con un menù che unisce l’esperienza della cucina con quella dei vini prodotti. Ai fornelli lo chef Davide Mazza, pronto a deliziare con le sue creazioni eccellenti ed invitanti sia il palato che la vista. Per la Festa dell’Uva, Pileum propone un menù dedicato all’occasione, chiaramente con abbinamenti ai propri vini. Una sorta di percorso in grado di stimolare tutti i sensi. Del resto, come amava dire il drammaturgo e scrittore Robert Louis Stevenson, il “vino è poesia imbottigliata”. In questo caso tutto il percorso diventa poesia. Un componimento dal giusto ritmo di piacevolezza e seduzione. Si comincia con pane e porchetta e cavolo viola al Cesanese e manzo marinato con pomodoro croccante, pecorino di Picinisco e Cesanese. Un’entrée annaffiata da Valle Bianca, una Passerina del Frusinate Igt 2022. Per primo dei gustosi cannoncini “Piglio”, con ragù di magro, brodo di porcini e cacio di
Morolo. Tutto abbinato al vino Le Fattora, Igt Lazio 2022. Agnello protagonista del secondo piatto, brasato al Massitium con patate alla cenere e foglia di vite e limone. Il Massitium, un Cesanese del Piglio Docg Superiore del 2021, sarà il vino abbinato. Dulcis in fundo una tartelletta con crema, fichi caramellati e Caterina (un rosato di Cesanese), annaffiata da un Passito Igt Lazio del 2019″.
Redazione Digital