Transiberiana d’Italia, collega 4 regioni dal Centro al Sud ecco il percorso
Dall’Umbria in direzione sud, passando per il reatino, L’Aquila e Sulmona, per arrampicarsi sulla Maiella fino agli Altipiani Maggiori d’Abruzzo e scendere in Molise fino ad Isernia e Campobasso, da lì il Sannio beneventano e la Lucania fino a Lagonegro! Per lunghi anni questo reportage finì nel dimenticatoio, grazie al buono stato di salute della ferrovia, collegamento di dorsale locale e non, che aveva come sua principale relazione ferroviaria i treni diretti Pescara-Napoli. La lenta agonia iniziò alla fine degli anni ’90, quando i collegamenti cominciarono ad essere ridotti, fino ad arrivare all’ottobre 2010 con la sospensione tra Castel di Sangro e Isernia e, poco dopo, nel dicembre 2011, con la sospensione degli ultimi treni superstiti tra Sulmona e Castel di Sangro, nel silenzio di tutti gli enti pubblici d’Abruzzo e Molise.
L’appellativo “Transiberiana d’Italia” venne utilizzato, tra il 2011 e il 2013, periofo in cui era necessario un forte slancio mediatico che favorisse l’interesse verso una ferrovia che stava progressivamente morendo, rischiando la definitiva dismissione. Da lì l’appellativo preso quasi per gioco ma studiato per cercare di colpire e scatenare un effetto virale, anzi, vitale, per riaccendere i riflettori su una ferrovia dal destino segnato. l primo treno speciale fu organizzato il 4 marzo 2012, a cura dell’associazione culturale LeRotaie, che per anni si è resa protagonista della battaglia per la tutela e salvaguardia della tratta contro la sua dismissione. Un successo di pubblico clamoroso e inaspettato, con un convoglio storico di ben 10 carrozze e oltre 500 partecipanti da tutta Italia e dall’estero. Con l’avvio della scommessa imprenditoriale di turismo ferroviario a cura del nostro tour operator Pallenium Tourism, i treni storici in collaborazione con Fondazione FS Italiane e l’associazione LeRotaie diventano anno dopo anno più numerosi presentando un’offerta esperienziale variegata, radicata al territorio e fortemente sensibile alle realtà degli operatori presenti. Nel 2019 si supera la soglia dei 30000 viaggiatori in un anno con quasi 100 partenze in calendario. In tempi più recenti, dall’aprile 2021 e d’intesa con la Fondazione FS Italiane, l’appellativo ufficiale è divenuto Ferrovia dei Parchi, maggiormente rappresentativo ed identitario per via della coincidenza geografica tra gli antichi binari, ponti e gallerie di fine ‘800 con le aree del Parco Nazionale della Maiella, del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e della riserva MaB Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise, sotto tutela UNESCO. Nel 2022, dopo i difficili anni della pandemia, viene superato un nuovo record: oltre 120 partenze per 35000 viaggiatori.
Redazione Digital