Grida «Allah Akbar» ed estrae un coltello, terrorista islamico fermato in metropolitana
Il più classico dei controlli casuali. Gli agenti hanno visto quell’uomo di origine nordafricana muoversi in modo circospetto nella stazione della metropolitana di Cadorna. Probabilmente sapeva di essere ricercato dalle autorità algerine e per questo ha cercato di evitare il controllo degli agenti della polmetro. Poi però, quando lo hanno fermato, ha iniziato ad urlare «Allah akbar» e ha cercato più volte di prendere qualcosa dallo zaino. Non ci è riuscito perché i poliziotti glielo hanno subito tolto dalle mani: dentro c’era un coltello con una lama di 12 centimetri. Una volta in questura i poliziotti della Digos hanno scoperto che l’uomo, 37 anni algerino, era ricercato per terrorismo internazionale. Sulla sua testa prendeva, infatti, un mandato di cattura emesso dai magistrati di Algeri perché considerato un appartenente all’Isis che ha combattuto nel conflitto sirio-iracheno. Il fermo dell’uomo è avvenuto due settimane fa, ma in modo piuttosto singolare la notizia è stata diffusa soltanto giovedì 9 novembre. Poi gli investigatori diretti dal questore Giuseppe Petronzi hanno ricostruito che il 37enne, secondo le autorità algerine, avrebbe fatto parte dell’esercito dello Stato islamico fin dal 2015. Nei suoi confronti dovrebbe essere già stata emessa una condanna. Il 37enne non era mai stato fermato né controllato prima in Italia e per questo sono in corso verifiche per capire come sia entrato nel nostro Paese e come abbia raggiunto Milano. Qui, secondo le prime informazioni, non aveva un domicilio fisso e probabilmente non era arrivato da molto in città. Il presunto terrorista si trova ancora nel carcere di San Vittore in attesa dell’estradizione in Algeria. Provvedimento sul quale è ora attesa la decisione della Corte d’appello di Milano dopo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dato parere positivo alla sua consegna. corriere.it