“Volevo ammazzarmi ma non ho avuto il coraggio”, ecco la confessione di Filippo
Filippo Turetta ha cercato «più volte di farla finita» nel corso della sua fuga ma di non avere avuto il coraggio di farlo. La confessione emerge dal verbale di interrogatorio alle autorità tedesche. Agli investigatori che lo hanno fermato, Turetta ha ammesso di aver «ammazzato la fidanzata» e di aver cercato «di farla finita» ma di non aver avuto il coraggio. «Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita, ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di farla finita». Intanto, nella mattinata di oggi, le autorità tedesche hanno dato il via libera all’estradizione in Italia di Turetta. Con un comunicato ricevuto dal Corriere, la Corte d’appello di Naumburg conferma appunto di aver aperto la strada alla consegna alle autorità italiane. «Nel mandato di arresto europeo è contestato all’accusato di aver commesso in Italia intenzionalmente lesioni corporali così gravi a danno di un’altra persona da causarne la morte». Quando gli agenti tedeschi hanno aperto la sua borsa – dopo averlo trovato fermo a fari spenti nella corsia di emergenza dell’autostrada Berlino-Monaco -, hanno trovato un coltello da cucinacon una lama di dodici centimetri. C’era sangue ovunque: sulle sue scarpe, sui vestiti, sui sedili. L’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin sarà eseguita il primo dicembre alle 9 all’Istituto di anatomia patologica della clinica universitaria di Padova. Lo apprende l’Ansa da fonti vicine all’inchiesta. All’esame parteciperà, tra gli altri, anche l’anatomopatologo Antonello Cirnelli, nominato oggi come perito della famiglia Cecchettin. Gli altri professionisti incaricati dell’esame, da parte della Procura di Venezia, e dell’indagato Filippo Turetta, saranno indicati nei prossimi giorni. corriere.it