Ex catechista vende sex toys, Rabbit è il modello più richiesto
A distanza di qualche anno, si vedono i «frutti» del Covid. Non tutti sono orrendi. Ce lo aspettavamo in tanti che avremmo cambiato vita, giusto? Solo in pochi però ci sono riusciti e non sono più gli stessi di prima. Pochissimi hanno migliorato le loro vite. Ma qualcuno c’è. Questa è la storia di Daniela Tenna che oggi è a capo di Yorokobi, un e-commerce di sex toys. Il suo è un approccio divertente e inclusivo. Insomma, moderno.
«Per 25 anni ho lavorato con mio padre nell’ambito della progettazione editoriale – ha affermato Daniela Tenna – Avevamo un’agenzia che poi abbiamo chiuso in maniera difficoltosa. Tramite un’amica, sono andata a vivere con i miei figli in un bell’appartamento in corso Vittorio. Non sarei però riuscita a mantenerlo se non lo avessi in parte affittato come b&b. Dal 2016 al 2019 sono passate almeno mille persone provenienti da tutto il mondo. Poi è arrivato il Covid e non riuscivamo ovviamente più a lavorare. Feci un corso per l’e-commerce. Ma a quel punto non sapevo cosa vendere. Una sera ci ritrovammo al tavolo con i miei figli, che hanno 29 e 24 anni, e il mio compagno. Avevamo un cartellone davanti e ognuno sparava un po’ di idee. Dagli igienizzatori alle docce portatili per animali. Poi, il maggiore, tirò fuori i sex toys. I miei fratelli mi chiamavano la santa. Arrivo da una famiglia molto credente. Sono stata anche una catechista. I ragazzi mi prendono in giro e mi dicono che dovrò scrivere un libro: dal catechismo ai sex toys. Io sono una persona normale, lo ero prima e lo sono adesso. È per questo che le persone si approcciano volentieri. Ero preoccupata di cosa avrebbero pensato i miei genitori. Mi dissero: “Chissà cosa dirà la gente?”. Risposi che ho 58 anni e di quello che pensano gli altri non mi interessa più niente. Tra i vari modelli in commercio, il il più richiesto resta l’intramontabile “Rabbit”». corriere.it