Ustiona la figlia di 17 mesi con il deodorante, madre condannata a 4 anni di reclusione

È stata condannata a 4 anni di reclusione la 27enne arrestata il 3 febbraio dello scorso anno per maltrattamenti aggravati e lesioni sulla figlia di 17 mesi. La donna, stando alle indagini della Squadra mobile di Milano e del pm Pasquale Addesso, spruzzava spray deodorante a distanza ravvicinata provocando lesioni e ustioni sulla pelle della piccola. La sentenza è stata emessa mercoledì mattina dal gup di Milano Luca Milani, che ha dichiarato anche decaduta la potestà genitoriale della donna sulla piccola, che sta per essere adottata e alla quale è stata riconosciuta una provvisionale di risarcimento di 30mila euro. La bimba, negli ultimi sei mesi prima dell’arresto della madre, era stata ricoverata in tre ospedali, tra Varese e Pavia, e poi a Milano, dove i medici si erano accorti che quelle lesioni potevano essere state causate dalla madre. Gli investigatori hanno piazzato delle microcamere che hanno registrato i momenti in cui la donna causava le ferite alla bimba. Ed è scattato l’arresto. La donna è stata in carcere fino a qualche mese fa e poi le sono stati concessi i domiciliari con braccialetto elettronico e si sta curando. Una perizia psichiatrica, affidata al medico legale Mara Bertini, disposta dal gup, ha accertato che la madre «si trovava in una condizione di significativo disagio emotivo», con una «sindrome di Munchausen», ma le «condizioni cliniche globalmente rilevate» non erano «gravi» e non hanno determinato una «infermità mentale». È stata riconosciuta quindi capace di intendere e volere.  Dopo che una consulenza medico legale, disposta dal pm Addesso, aveva confermato che le lesioni sarebbero state causate dalle condotte della madre, il pm aveva firmato la richiesta di giudizio immediato e si è arrivati così al processo abbreviato. Sul telefono della donna, assistita dagli avvocati Vincenzo Sparaco ed Emmanuele Panza, erano state rintracciate 80 immagini «rappresentanti – si legge negli atti – le lesioni sulla cute della minore». La difesa aveva prodotto, poi, al giudice una consulenza difensiva sugli aspetti psichiatrici dell’imputata. E il giudice aveva deciso di verificare l’eventuale vizio di mente, escluso poi dal perito nella relazione depositata a metà dicembre. Intanto, era stato aperto anche un procedimento per dichiarare la adottabilità della bimba. Procedimento che sta proseguendo. corriere.it