Picchia e sequestra la sua ex compagna con l’aiuto della sorella, scattano le manette
Ha atteso in strada il rientro della moglie, l’ha sequestrata, condotta a casa e l’ha aggredita a pugni e calci, sino a romperle un dente. Un operatore sanitario di 46 anni non accettava la fine del matrimonio e così, con la complicità della sorella, ha organizzato il sequestro della ex moglie. I due sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. La donna, anche lei operatrice sanitaria, è riuscita a fuggire grazie all’aiuto della figlia vent’enne, studentessa universitaria. La ragazza era in casa quando il padre e la zia hanno aggredito la madre ed ha avvisato i carabinieri. Da tempo la coppia viveva in case separate. L’uomo, però, non si era mai rassegnato all’idea di separarsi dalla moglie. L’ha seguiva ovunque, credendo che la donna potesse avere una nuova relazione. Era ossessionato dall’idea di perderla. Così la sera del 19 gennaio scorso ha messo in atto il rapimento aiutato dalla sorella. Appena ha incrociato l’auto dell’ex moglie si i messo davanti e l’ha costretta a fermarsi. L’ha tirata fuori dall’auto, le ha scippato il telefonino con lo scopo di carpire notizie su eventuali amanti e l’ha trascinata nell’abitazione dove i due vivevano sino a qualche tempo fa. E lì sono iniziate le violenze fisiche. L’uomo l’ha schiaffeggiata e presa a pugni tanto da romperle un dente. L’operatore sanitario, però, non si è reso conto della presenza della figlia che, sentendo le urla della madre ha chiamato il 112. L’intervento dei carabinieri ha evitato che si consumasse un altro femminicidio. corriere.it