È morto Alexei Navalny, il più noto oppositore di Putin
Alexei Navalny è morto nella colonia penale artica di Kharp, a 2 mila chilometri da Mosca, dove era stato trasferito a dicembre: lo ha reso noto il servizio penitenziario federale russo, precisando che è in corso un’indagine sulle cause della morte. Il più noto oppositore del presidente Putin aveva 47 anni. Secondo l’agenzia russa Tass, e stando a quanto riferito dal servizio penitenziario, Navalny avrebbe avvertito un malore dopo una passeggiata «perdendo quasi subito conoscenza», ma nonostante «per 30 minuti» siano state eseguite «tutte le misure di rianimazione necessarie», queste «non hanno dato risultati positivi». I media russi riferiscono che a ucciderlo potrebbe essere stato «un coagulo sanguigno»
Vladimir Putin è stato informato del decesso. La madre di Navalny, Liudmila Navalnaya, ha dichiarato a Novaya Gazeta: «Non voglio condoglianze. Lo abbiamo visto in prigione il 12 febbraio, era vivo, in salute, felice». Kira Yarmish, la portavoce dell’oppositore, si sta recando a Kharp: «Appena avremo maggiori informazioni sulla sua morte, le divulgheremo», ha detto.
Mercoledì, Navalny aveva subito il 27esimo trasferimento in cella di isolamento dall’inizio della sua detenzione, un record anche per il vessatorio sistema penitenziario russo. L’11 era appena terminato un altro periodo di isolamento di dieci giorni. In totale, Navalny ha trascorso 308 giorni in isolamento dall’inizio della sua detenzione, nel gennaio del 2021. corriere.it