Veroli, ecco la processione del Venerdì Santo da 500 anni l’Addolorata tra i vicoli del centro
Da secoli, a Veroli, la Santa Pasqua è anche visita ai sepolcri e processione del Venerdì Santo. I fedeli pregano l’eucarestia consacrata, durante la messa in coena domini, artisticamente esposta nelle antiche chiese della città, già dal giovedì.
Sorelle e fratelli della Confraternita della Morte Carità ed Orazione e Pia Unione dell’Addolorata si sono incontrati alle 5,30 nella chiesa di Sant’Agostino, per rivivere i momenti della passione di Gesù. Poi Sant’Erasmo, Sant’Angelo e al sorgere del sole San Leucio.
Santa Croce, San Paolo, il monastero delle Benedettine fino alla basilica di Santa Maria Salome.
Una tradizione che si ripete da centinaia di anni e che ancora oggi è rispettata dalla comunità. Nel percorso sorelle e fratelli hanno cantato lo “Stabat Mater”, antica preghiera in cui l’orante medita sulle sofferenze dell’Addolorata e chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato dalla Madonna e da Gesù durante la passione e la crocifissione. Da 500 anni le suggestive parole cantate «Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa, dum pendèbat Filius» rendono solenne il cammino tra le vie di Veroli. Importante il contributo ultracentenario della Confraternita Morte Carità ed Orazione e Pia Unione dell’Addolorata e dell’attuale cappellano Don Angelo Oddi.
Redazione Veroli