Frosinone, esposto alla Procura medici di famiglia e selva dei muli contro biodigestore
“L’Associazione Medici di Famiglia per l’ Ambiente ed il Comitato Selva dei Muli hanno inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma ed al Nucleo dei Carabinieri Forestali, ultimo atto per la difesa dei cittadini di Frosinone dalla edificazione di un Biodigestore in prossimità immediata della città (Via Antonello da Messina) – hanno affermato Giovambattista Martino, Associazione Medici Ambiente e Paolo Mastronardi, Comitato Selva dei Muli – Dopo la diffida ad personam ai decisori regionali di qualche giorno fa, si è posto all’attenzione della Pubblica Autorità la modalità di gestione della Conferenza di Servizi (CDS) relativa alla VIA per la realizzazione del Biodigestore, al fine di essere rassicurati, per il solo bene dei cittadini, se tutte le considerazioni di ordine sanitario, prodotte nel corso del procedimento, abbiano trovato una giusta considerazione da parte dell’ente regionale e se le proroghe, concesse da oltre cinque anni alla Società proponente, trovino una qualche giustificazione procedurale. Il procedimento, alla luce della copiosa documentazione di ordine sanitario prodotta, pone molte perplessità circa la completezza della discussione e la considerazione di tutti gli aspetti inerenti ai possibili danni sanitari, per una popolazione già provata da una condizione ambientale ad alta pressione inquinante. Non vorremmo che alcuni passaggi procedurali o di mera tempistica adottati in seno alla CDS, possano, in futuro, ricadere negativamente su tutti noi, sui nostri figli, sui nostri nipoti, rendendoci colpevoli di superficialità nella tutela del diritto alla salute. E’ stata descritta la condizione sanitaria del territorio. E’ stato rappresentato che i pareri rilasciati dalla ASL di Frosinone in data 20 febbraio 2022 e dall’ARPA Lazio in data 22 febbraio 2022 risalgono ad oltre due anni fa, a causa delle continue proroghe per la chiusura della CDS, pertanto, sussiste l’elevato rischio che, al momento del provvedimento finale, lo stesso venga reso sulla base di pareri sanitari e ambientali non più rispondenti alle attuali condizioni di inquinamento ambientale e/o di compromissione sanitaria. Riportati i dati dello studio INDACO a cura del DEP (Dipartimento Epidemiologico della Regione Lazio), che sottolinea un rapporto statisticamente significativo tra mortalità da causa respiratoria e l’SO2 (Anidride Solforosa) riferito proprio alla Valle del Sacco. Ovvio segnalare come l’avvento del Biodigestore potrebbe comportare un ulteriore aggravio di concentrazione di tale inquinante con aumento della pericolosità ambientale già studiata e riferita, trattandosi di emissione fuggitiva, contemplata proprio per i Biodigestori. Si è posto all’evidenza che lo studio INDACO del mese di giugno 2023 è postumo al rilascio del parere da parte della ASL di Frosinone in merito il Biodigestore e, pertanto, ovviamente, non considerato nel parere stesso. Si è ribadito come un biodigestore indicato per lo smaltimento di 54.000 tonnellate annue di rifiuto umido(FORSU) estensibili a 90.000 contro una necessità reale di sole 4.000(quattromila) per il capoluogo e per anno, non dovrebbe essere contestualizzato in un territorio SIN a riconosciuta alta pressione ambientale. Collocato vicino la discarica dismessa di Via Le Lame portatrice di 750.000 tonnellate di rifiuti non ancora caratterizzati, nonché vicino il sito richiesto per l’edificazione di altro Biodigestore deputato allo smaltimento di 100.000 tonnellate di rifiuti annui, locato topograficamente nel comune di Patrica ma di fatto a poche centinaia di metri dalla sede prevista per il biodigestore di Frosinone. Tutto in una città giudicata, per le polveri sottili, la più inquinata d’Italia nel 2023 e che già nel mese di aprile 2024 è entrata in sanzione europea per il numero di sforamenti ammessi per legge rispetto l’anno in corso. Si è poi rappresentato, nota del 15.05.2024 Regione Lazio reg. uff. U.0640689, come non risulti la caratterizzazione del terreno sul quale dovrebbe sorgere il Biodigestore, attenzionando che l’area interessata insiste sul Sito di Interesse Nazionale Bacino del Fiume Sacco, necessitante di bonifica”.
Redazione Digital