Sinner batte Djokovic, lezione a Nole settimo titolo stagionale

Non ce n’è proprio per nessuno, neanche per una leggenda a un passo dal titolo numero 100 in carriera e unico lato del triangolo che ha riscritto la storia di questo sport ancora in attività. Nella settimana del ritiro di Rafa Nadal, la sceneggiatura più romantica sarebbe stata forse la cifra tonda per Novak Djokovic, ma quando c’è Jannik Sinner di mezzo la poesia non esiste. C’è solo uno spaventoso dominio che porta il numero 1 del mondo a vincere la sua settima finale in otto tornei del 2024, il diciassettesimo titolo della sua carriera, la sessantacinquesima partita sulle 71 giocate quest’anno. Davanti a Roger Federer, a Carlos Alcaraz, a Juan Carlos Ferrero (gli ultimi due in attesa di prendere con Jannik e Nole un volo per l’Arabia Saudita), a Novak Djokovic, al mondo intero, Sinner sta continuando a dare dimostrazione di una superiorità disarmante: dopo un primo set equilibratissimo, durato quasi un’ora e quasi cristallizzato, l’allungo nel secondo con l’unico break della partita è arrivato nel quarto game. E’ finita 7-6 6-3 in un’ora e 39′, ed è la quarta volta che Jannik batte Djokovic nelle ultime cinque partite: siamo di fronte a una visione celestiale.
«Quelle contro Novak sono le sfide più difficili – le parole di Sinner -. Ha servito alla grande nel primo set, ma sapevo anche io di avere un buon record. Questa è una vittoria speciale, e non credo ci sia un segreto in questi successi contro Nole. Lui non ha debolezze, diciamo che io ho saputo di più sfruttare le poche chance che mi ha dato. Lui è una leggenda del nostro sport». Lo diventerà anche Sinner, non c’è il minimo dubbio. corriere.it