Nevicata del secolo, tutto bloccato senza luce acqua calda e cellulari

In questi giorni, nel gennaio del 1985, il centro di Milano fu ricoperto da quasi 70 centimetri di neve. In periferia si arrivò addirittura a 90. La magia della «nevicata del secolo» viene ricordata con grande nostalgia. Elisabetta Rosaspina, sul Corriere ha però riassunto anche i tantissimi disagi di quei giorni. Dall’incanto alla paralisi in poche ore. E per tanti giorni.  Non c’erano i social, i cittadini sfogarono tutto il loro disappunto tempestando i centralini dei giornali. L’amministrazione cittadina (il sindaco era Carlo Tognoli) fu messa sotto accusa. Il palazzetto dello sport, orgoglio di quel tempo, crollò sotto il peso del manto nevoso. E fu poi demolito. Un frammento di storia che oggi riportiamo alla memoria, anche perché nel capoluogo lombardo non si vede cadere un fiocco da 1.232 giorni (ce lo ha ricordato su Repubblica un cronista di quegli anni come Carlo Annovazzi) e il confronto offre l’amara prova di come il clima sia cambiato.  All’epoca le nevicate invernali erano attese dagli studenti per guadagnare qualcosa facendo gli spalatori. E temute dagli amministratori per i costi elevati degli sgomberi. Costi che oggi ameremmo tutti sostenere pur di rivivere le emozioni, rimuovendo i disagi. Il silenzio irreale delle strade, il manto bianco intonso dei giardini, il tempo che si ferma. Al Corriere riuscimmo ad arrivare in pochi (lo smart working non esisteva e nemmeno i telefonini) e lavorammo in un stato di eccitazione collettiva per descrivere un avvenimento eccezionale. Salvo, poi, accorgersi che sarebbe stato difficile non solo stampare il giornale ma soprattutto distribuirlo. Eppure in qualche modo ci si riuscì pur con un grande sacrificio nelle vendite. Le fotografie di quei giorni (celebri quelle di Mario De Biasi) mostrano una Milano dal volto magico e irripetibile. Suscitano tenerezza. Nessuno parlava del cambiamento climatico, né dei conseguenti eventi estremi. Pochi giorni prima, alcuni centimetri avevano messo in ginocchio il traffico di Roma. A Milano ci mettemmo a ridere canzonando l’inefficienza della capitale. Poi arrivò la «nevicata del secolo», per i non milanesi una sorta di punizione divina. Un contrappasso. corriere.it