Frosinone, inquinamento “Dati drammatici occorre tutelare i cittadini”
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“Il sindaco di Frosinone sulla tragica situazione ambientale della città da lui amministrata ha rilasciato dichiarazioni pubbliche tanto demagogiche quanto fuorvianti che ci saremmo aspettati da un “politicante” qualunque, ma non da un uomo di scienza e di cultura come lui a capo del governo della città capoluogo. Nelle sue affermazioni il sindaco sta lasciando credere ai cittadini di Frosinone che la città sarebbe vittima di strane macchinazioni per le quali si è voluta installare una delle due centraline ARPA, per la rilevazione dei PM10, presso la zona Scalo, nella piena consapevolezza di una concentrazione dell’inquinamento in quella zona. Chi starebbe macchinando contro Frosinone non è dato sapere. Sul punto ci aspettiamo una ferma presa di posizione dell’Agenzia ARPA per ristabilire la verità in ordine alla collocazione delle centraline perché, altrimenti, si rischia di lasciare la narrazione del problema in mano a persone che sul tema dell’inquinamento dell’aria non hanno la minima competenza. Non dimentichiamo che, alla fine della consiliatura Ottaviani, l’ARPA Frosinone intervenne con una centralina mobile, posizionata a Madonna della Neve, le cui rilevazioni di PM10 furono ancora più severe di quelle dello Scalo. A dimostrazione che il problema non è il posizionamento delle centraline bensì la qualità dell’aria! Non a caso “La Corte europea non conferisce rilevanza alcuna alla circostanza, invocata dall’Italia, dell’estensione limitata, rispetto all’insieme del territorio nazionale, delle zone sulle quali vertono le censure invocate dalla Commissione. Essa precisa, al riguardo, che il superamento dei valori limite fissati per le particelle PM10, anche nell’ambito di una sola zona, è di per sé sufficiente perché si possa dichiarare un inadempimento alle summenzionate disposizioni della direttiva “qualità dell’aria”. Il sindaco di Frosinone nelle sue tante dichiarazioni pubbliche dimentica di riferire che la nostra città, unitamente a Ceccano, è una delle città responsabili dell’infrazione e conseguente condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia Europea, per i troppi sforamenti dei limiti per le polveri sottili. Dimentica altresì di riferire che, con i nostri sforamenti, continuiamo a violare il diritto della UE. Ma, soprattutto, dimentica di riferire, quale uomo di scienza, delle troppe morti precoci cagionate dall’inquinamento atmosferico così come valutate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente e, in generale, degli innumerevoli danni alla salute che una simile situazione ambientale sta cagionando. Un quadro tragico che viene totalmente sminuito da un sindaco che, invece, dovrebbe avere a cuore le sorti dei suoi cittadini e riflettere sull’utilità delle sue ordinanze che, a distanza ormai di anni, non hanno portato alcun beneficio alla città, anzi l’hanno relegata all’ultimo posto della classifica Mal’Aria 2024”. Lo comunicano Gruppo FutuRa e Fare Verde Frosinone ASP.
Redazione Digital