Alatri, Gianni Padovani sostiene il no al referendum

“NO, NO e poi NO. Il mio è un accorato e convintissimo invito a votare NO al prossimo Referendum Costituzionale, che intende prendere per il naso ancora una volta il popolo, irretito da una marea di ingannevoli fandonie”.
Lo ha sottolineato Gianni Padovani, primo degli eletti con la Lista “Rialzati Alatri” nelle ultime Elezioni Comunali, al fianco di Antonello Iannarilli candidato a Sindaco. Allude, l’ex Assessore allo Sport e Spettacolo, in particolare alla “propaganda subliminale con la quale, alcune emittenti nazionali evidentemente politicizzate, bombardano la gente in buona fede”. “Ritengo offensivo, per non dire oltraggioso – spiega Padovani – che un Presidente del Consiglio non eletto dal popolo, possa arrogarsi il diritto sfacciato di modificare la nostra Costituzione, un testo risalente al 1947 che andrebbe incontro, grazie a questo Governo, ad una serie di modifiche seriamente preoccupanti. Basti pensare al nuovo Senato, un ibrido che non solo non rappresenterebbe le autonomie locali, ma sarebbe composto da Senatori, consiglieri regionali e sindaci, tutti tra l’altro con l’immunità parlamentare! Che dire poi del bicameralismo “paritario”? Il Governo acquisterebbe un potere tale da subissare quasi totalmente il Parlamento e gli Istituti di controllo e garanzia. Così – prosegue – la Maggioranza finirebbe con l’esprimere il Presidente della Repubblica, oltre ai rappresentanti della Corte Costituzionale e del Consiglio superiore della magistratura. Ma ci rendiamo conto? E ai cittadini cosa rimane?? Dov’è finita la sovranità popolare? Negli ultimi 5 anni non siamo riusciti ad eleggere un Presidente del Consiglio; ci sono stati sempre imposti. La democrazia si onora facendo sedere attorno al tavolo Opposizione e Maggioranza proprio come fecero i nostri padri costituenti, per decidere insieme eventuali variazioni. Invece in questo caso è successo di tutto: addirittura l’allontanamento dei dissenzienti nelle commissioni parlamentari. Il Governo è andato dritto per la sua strada e le uniche modifiche sono state proposte all’interno dello stesso Pd. E’ allora doveroso – conclude Padovani – che io mi appelli al buon senso della gente, perché prima di tutto vada a votare. Non essendoci il Quorum, l’astensionismo premierebbe l’attuale Premier. E poi affinché sulla scheda venga barrato il NO, in segno di riscatto, di dignità, di rispetto verso la nostra storia e di forte resistenza allo strapotere aberrante con cui questo Governo continua ad offendere la sua gente”.

Redazione Alatri