Alatri, Maggi e Tarquini a sostegno di Ernico Pavia ecco il polo civico
di Alessio Iannarilli
La consiliatura che sta per terminare ha visto la creazione, nell’assemblea alatrense, di nuovi rapporti in seno alla minoranza di ispirazione civica. Enrico Pavia si è presentato infatti alla cittadinanza ad Alatri e Tecchiena per esporre il suo programma elettorale, sostenuto dalle liste civiche di Tarcisio Tarquini e Maurizio Maggi. L’esperienza dei cinque anni precedenti ha portato i tre esponenti a convergere su posizioni concordanti e a decidere dunque di unirsi per continuare l’esperienza amministrativa nel segno del civismo.
“Il progetto che abbiamo avviato – ha affermato Tarcisio Tarquini – ha il suo fondamento nel civismo, che significa riconoscere che l’unica sovranità alla quale sono sottoposti i consiglieri è quella espressa dalle esigenze reali dei cittadini. In tal senso occorre dunque ingaggiare battaglie, ritenute giuste e vantaggiose per la cittadinanza, senza preoccuparsi dei riflessi politici che esse comporterebbero”. Pavia ed i suoi candidati rivendicano inoltre una libertà dalle segreterie di partito che ha permesso loro di autodefinirsi “opposizione governante” ricercando un atteggiamento costruttivo, come nel caso del regolamento sulla rigenerazione urbana, seppur votato “turandosi il naso”.
Il rinnovamento della coscienza civica è il punto di partenza della proposta di Pavia, che ha promesso a tal proposito di devolvere 1/3 dell’indennità di carica per finanziare progetti a favore dei giovani. Un secondo obiettivo dell’eventuale amministrazione guidata da Pavia è l’istituzione di uffici ad hoc per cogliere le opportunità economiche offerte dal PNRR e sviluppare nuovi progetti.
Il discorso ha avuto poi come oggetto la situazione economica dell’ente: “Gli investimenti saranno possibili una volta usciti dal piano di riequilibrio finanziario, a cui il Comune è sottoposto, per un debito di 18 milioni complessivi, di cui 9 accumulati nel periodo 2012-2019 – hanno aggiunto gli esponenti della coalizione civica – Esso ha causato l’innalzamento delle aliquote al massimo consentito e una contestuale riduzione dei servizi”.
Tra gli obiettivi principali che caratterizzeranno l’azione amministrativa occupa un posto importante il completamento delle opere incompiute presenti nel territorio comunale: il parcheggio di san Francesco, il palazzo comunale in ristrutturazione, lo stadio di atletica. Ma la proposta di comprende anche altre iniziative, che i candidati dichiarano essere raggiungibili e tangibili. In particolare, rientrano tra le priorità l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’ampliamento dei posti disponibili negli asili nido, la valorizzazione del patrimonio culturale e agrario, l’impegno per un ospedale più efficiente, il progetto di Alatri come città degli studi. Anche il Piano regolatore ha destato l’attenzione di Maggi, Pavia e Tarquini. “Con l’adeguamento del piano regolatore si risponde all’esigenza di recuperare vaste porzioni del territorio comunale alla legalità”, ha affermato Pavia. A conclusione del suo intervento, il consigliere e candidato sindaco ha illustrato il progetto di ristrutturazione del campo delle Fraschette, che permetterebbe di attrarre numerosi interessati e di mantenere vivo un luogo di fondamentale importanza per l’educazione della comunità.
Infine, il consigliere Tarcisio Tarquini, interrogato sulle questioni dell’Acea e della possibilità di recuperare il Politeama, ha indicato le vie che la coalizione civica ritiene opportuno percorrere: “Per risolvere i continui problemi della gestione Acea occorre coinvolgere i sindaci degli altri Comuni e risolvere il contratto con la società a causa del venir meno delle condizioni fiduciarie sottostanti. La gestione fraudolenta degli impianti, che ha comportato un aumento dei costi per consumi inesistenti e investimenti mai fatti ci spinge in questa direzione. L’alternativa sarebbe creare una società mista pubblico-privato nel quale le decisioni siano in capo al pubblico e dunque a monte, evitando così ricorsi e controversie, mentre gli investimenti e la gestione industriale in mano al soggetto privato. È un modello già sperimentato altrove in Italia. Riguardo al Politeama, la prima cosa da fare è valutare l’agibilità dello stabile e adoperarsi per garantirla; in secondo luogo, essendo stata mantenuta la destinazione d’uso, stipulare contratti con società e associazioni per l’allestimento di un cartellone di spettacoli e film”.