Alatri, sold out al Chiostro di San Francesco ecco “Il malato immaginario”
“Noi, ragazzi di oggi, noi” un celebre motivo anni 80 scelto leitmotiv e sigla della pièce teatrale “Il malato immaginato” sembra da sola sintetizzare gli ingredienti di ciò che si è visto in scena: gioventù, a prescindere da qualsiasi anagrafe, fantasia, emotività, allegria. Il regista Fernando Gatta traduce il celebre classico di Molière nella lingua di oggi, lo sottrae al torpore elefantiaco degli anni e lo rende felicemente contemporaneo, brillante, temporizzato sulle velocità dell’odierno. Nella splendida cornice del Chiostro di San Francesco va ” in onda ” il teatro. Sempre diverso e perennemente fedele a se stesso. Sempre vita che parla della vita. Sempre emozione che invoca emozione. La compagnia di attori intrattiene, strappa risate a crepapelle, trascina il pubblico nella ridda di scene, lazzi, gag, coloriture che, senza tradire il monumento Molière, lo rendono agile e fruibile nel palinsesto della modernità. Alatri ha fame di teatro, e si vede. Folla gremita ad attendere minuti prima l’ apertura del ” botteghino”, applausi scroscianti, silenzio palpabile. Alatri ha fame di teatro, di cultura, di arte. E coltiva talenti, incoraggia professionalità. Semina progetti. Sindaco e delegato alla Cultura “rubano la scena” agli attori durante i saluti per il vero colpo di scena della serata: l’annuncio di un grande ritorno nell’estate ventura alatrense. Un ” teatro all’ombra dei Ciclopi” due punto zero, sulle orme del grande Maestro Sandro Morato che, per primo, inaugurò il felice matrimonio tra la città e l’arte della scena. Alatri ha fame di teatro. La nutriranno i laboratori invernali già in cantiere. La sazierà un ritrovato fervore e favore per l’ arte della parola e del corpo. Alatri malato poco immaginario, alla lettera, che stavolta sceglie la cura giusta ai suoi cronici mali a lungo trascurati: Arte, bellezza, vita.
Redazione Alatri