Albo professionale delle prostitute, 9 milioni di clienti

Un “albo” professionale per le prostitute del Veneto. Arriva in Consiglio regionale un progetto di legge, di iniziativa statale, che mira a regolamentare la prostituzione, istituendo appositi “albi” di iscrizione per le “lucciole”, registrati nei Comuni, con l’identità di chi pratica questa attività. Il Pdl del consigliere Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) – riferisce il Gazzettino – arriverà oggi all’attenzione della commissione sanità del Consiglio, convocata nella sede di Palazzo Ferro Fini.

La regolarizzazione prevede la possibilità di esercitare la prostituzione anche in «forme associate», ma senza turbare «la quiete, la sicurezza, e l’ordine pubblico». Il sesso a pagamento non potrebbe mai essere esercitato in strada. In base alla proposta di legge, composta di 15 articoli, le ‘lucciolè sarebbero tenute al pagamento degli oneri per sanità, previdenza e fisco, e avrebbero l’obbligo di mantenere la totale riservatezza dell’identità dei clienti. Previsto anche un certificato di idoneità sanitaria.

“Il giro d’affari è stimato in 25 miliardi di euro, con 9 milioni di clienti all’anno – ha affermato il consigliere regionale Antonio Guadagnini – Ciò significa che se questi 25 miliardi venissero fatturati, ci sarebbero introiti fiscali miliardari per lo stato. Un libero professionista subisce una pressione fiscale per più di metà del suo reddito. Oltre a legalizzare la prostituzione il progetto di legge prevede delle modifiche al codice penale inasprendo le norme esistenti tra cui l’ ergastolo per chi sfrutta la prostituzione minorile con multe fino a 500.000 euro e 15 anni di reclusione e fino a 100.000€ di multa per chi istiga e costringe alla prostituzione”.