Aldo Moro legatissimo agli studenti di Scienze Politiche, “Ci chiedeva indirizzo e telefono di casa”
L’evento tenutosi giovedì scorso 25 maggio nella sala conferenze della biblioteca comunale di Alatri per ricordare la figura di Aldo Moro, ha offerto degli interessanti spunti di riflessione sui quali vale la pena soffermarsi. La manifestazione organizzata su proposta dell’avvocato Fabio Padovani ha avuto come ospiti il giornalista e scrittore Giorgio Balzoni ed Ilaria Moroni direttrice dell’Archivio Flamigni, dove sono custoditi migliaia di documenti su uno dei più autorevoli statisti italiani. Il primo aspetto è legato al profilo che l”avv. Padovani ha inteso dare al convegno, ossia ricordare Moro non solo per la strage di via Fani, ma per ciò che ha compiuto come giurista, in primo luogo come padre costituente per costruire e migliorare la società italiana. Giorgio Balzoni essendo stato un allievo di Moro alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, ha sottolineato come Moro fosse talmente vicino ai suoi studenti da chiedere loro il telefono e l’indirizzo di casa. Si intratteneva lungamente con loro dopo le lezioni avendo estrema cura di questa relazione. Nella sua azione politica Balzoni ha ricordato la riforma che ha consentito alle donne di entrare in magistratura, la riforma del diritto di famiglia e la riforma della scuola media che di fatto ha consentito ai figli delle famiglie meno abbienti di avere le stesse opportunità dei giovani più fortunati. Di straordinaria intensità emotiva i ricordi e le considerazioni portate all’attenzione da Ilaria Moroni. La strage di Via Fani ha rappresentato uno spartiacque nella storia della Repubblica e su questo non ci sono dubbi. Ma la verità storica è emersa a sufficienza? Ilaria Moroni ha fatto presente che il giorno della strage ci sono stati uomini addestrati militarmente che non potevano essere i componenti delle brigate rosse. Non avevano questo grado di preparazione militare. Inoltre, a seguito di perizie chimiche sugli abiti di Moro è emerso che il luogo della prigione era diverso da quello che si è sempre saputo. Poi una coincidenza collegata all’assassinio del generale Dalla Chiesa, alla vigilia di una udienza ove egli avrebbe dovuto testimoniare in ordine al covo di via Montenevoso di Milano ove in una intercapedine venne ritrovato solo nel 1990 il Memoriale dattiloscritto di Moro. Infine, uno degli aspetti più importanti dei 55 giorni di prigionia nel corso dei quali Moro è stato fatto apparire poco lucido e condizionato dai terroristi. Così non è stato, Moro era talmente presente a sé stesso da aver maturato la consapevolezza che sarebbe stato ucciso e la straordinaria lettera alla moglie “Noretta” ne è una testimonianza incontrovertibile. Il sindaco Maurizio Cianfrocca, che ha tenuto in modo particolare a ricordare uno dei più grandi statisti del XX secolo, esprime un ringraziamento agli ospiti per le loro preziose testimonianze ed esprime un sincero ringraziamento all’avv. Padovani per aver organizzato questo evento di assoluto rilievo. Il consigliere delegato alla cultura Sandro Titoni sottolinea come eventi di questa natura abbiano la capacità di farci comprendere la storia del nostro paese e trasmettere ai tanti giovani presenti un seme di curiosità nei confronti della conoscenza approfondita di fatti che hanno modificato la società e di conseguenza la nostra vita.
Redazione Alatri