Aldo Moro in tv-Il Professore
L’ultima scena vede Castellitto nei panni di Aldo Moro al Senato che esalta la carica innovatrice dei giovani e ricorda che governare vuol dire creare una nuova condizione umana. Quel Moro parla all’oggi, scuote le coscienze per ricordare che è ai giovani che si deve pensare, sono loro il nostro futuro. “La morte di Aldo Moro ci ha lasciati orfani di una possibilità di analisi, politica, culturale, universitaria di almeno 20 anni. Se non è un crimine questo…”. A Sergio Castellitto il compito di far rivivere sul piccolo schermo, su Rai1 l’8 Maggio, non solo lo statista ma anche l’accademico, il giurista di lungo corso e ordinario alla Sapienza. L’attore, protagonista della docufiction Aldo Moro – il Professore per la regia di Francesco Miccichè ricorda: “Il 16 marzo del 1978 stavo per entrare al Teatro Argentina e ricevetti la notizia dell’agguato di via Fani. Frequentavo l’Accademia d’arte drammatica. Quel giorno di 40 anni fa hanno tolto la giovinezza a me e a un’intera generazione. Poi, la vita di attore mi ha dato l’opportunità di lavorare in questo film”.
Un progetto (presentato in anteprima proprio nell’Aula Magna della Sapienza alla presenza di diversi studenti e del figlio di Moro, Giovanni) che vede il coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto, la consulenza storica di Giorgio Balzoni (che ha scritto un libro e si è laureato con Moro negli anni Settanta, giornalista parlamentare dal 1980), con sceneggiatura firmata da Franco Bernini con la collaborazione di Giovanni Filippetto. Si tratta di una coproduzione Rai Fiction – Aurora Tv di Giannandrea Pecorelli. Il film per Castellitto ha un merito: “Combinare alla perfezione le parti emotive e divulgative che lo compongono. La tragedia di Moro – prosegue – è piena di punizioni. Rileggendo le lettere, sono rimasto colpito dal fatto che le ultime parole da lui scritte siano state ‘luce’ e ‘bellissimo’. Anche questa è una lezione. L’ultima lettera termina con una opportunità: “se ci fosse luce, sarebbe bellissimo”.