Allarme sangue in tutto il Lazio, “Stiamo restando senza è urgente”

Purtroppo c’era da aspettarselo: nonostante il trend positivo registrato durante tutto il 2023, ecco che a luglio è iniziato il calo. Fisiologico. Pesante. Ricorrente. Un calo che dall’inizio del mese e fino a oggi si può quantificare in un meno 15-20% rispetto al mese precedente. Come ogni anno in estate la raccolta sangue entra in crisi. «Da gennaio a maggio era stato registrato un incremento del 4,9%. E anche a giugno, probabilmente grazie alle stranezze climatiche, c’è stata una buona situazione, tanto che rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente è stata registrata una crescita del 4-6% – spiega Stefania Vaglio, responsabile del Centro regionale sangue del Lazio –. Un risultato che è stato in buona parte merito delle diverse iniziative messe in campo dalle associazioni e dalle istituzioni, come per esempio l’università Sapienza». Purtroppo c’era da aspettarselo: nonostante il trend positivo registrato durante tutto il 2023, ecco che a luglio è iniziato il calo. Fisiologico. Pesante. Ricorrente. Un calo che dall’inizio del mese e fino a oggi si può quantificare in un meno 15-20% rispetto al mese precedente. Come ogni anno in estate la raccolta sangue entra in crisi. «Da gennaio a maggio era stato registrato un incremento del 4,9%. E anche a giugno, probabilmente grazie alle stranezze climatiche, c’è stata una buona situazione, tanto che rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente è stata registrata una crescita del 4-6% – spiega Stefania Vaglio, responsabile del Centro regionale sangue del Lazio –. Un risultato che è stato in buona parte merito delle diverse iniziative messe in campo dalle associazioni e dalle istituzioni, come per esempio l’università Sapienza». Già perché malati i che necessitano di trasfusioni, i talassemici o gli interventi chirurgici in emergenza non vanno mai in ferie. La più grande «consumatrice» di sangue nel Lazio è, neanche a dirlo, la Capitale. corriere.it