Almeno una volta a Cuba, ristoranti per tutti università gratis e tanti giovani chierichetti

di Biagio Cacciola

Un viaggio a Cuba nella vita è doveroso. Si capisce che un popolo può restare dignitoso anche se sotto gli standard occidentali. Infatti l’embargo pesa e te n accorgi dalle automobili appena esci dalla aeroporto in particolare in città come Santiago, il luogo da dove Fidel Castro proveniva.

Le grandi strade che portano al centro con la Cattedrale che svetta, sono piene di mezzi a due ruote con macchine Chevrolet di 60 anni fa che continuano a camminare. A dimostrazione che tutto è relativo. In occidente una macchina è considerata vecchia dopo 5 anni qui nuova. Per i grandi viali vedi le facoltà universitarie dove l’accesso è gratuito e gli stadi soprattutto di baseball, sport amato dai cubani. Le case sono dignitose anche se povere e il governo le lascia ai cubani. In giro non si vedono mendicanti e i ristoranti costano al massimo dieci euro. Le chiese sono popolate con tanti ragazzi a fare da chierichetti. Mercoledì prossimo ci sarà il convegno su monsignor Serantes che salvò la vita a Fidel castro nell’ assalto alla Moncada a cui parteciperò. Nelle strade si ricordano ovviamente il Che e anche Fidel con lunghi murales in particolare in Plaza della Revolucion. Guantanamo è vicino a Santiago ma i cubani continuano la loro vita che rispetto agli altri paesi del centro America è più valorizzata.