Alta qualità e menu accessibili a tutti, la ricetta di Domus Hernica Veroli
«Gualtiero Marchesi era un grande. Il Maestro della cucina italiana. Sono stato con lui sei mesi al ristorante L’Albereta a Erbusco (BS) e due anni al ristorante Il Marchesino-Al Teatro alla Scala. Un periodo di formazione importante in cui ho potuto maturare esperienza con il migliore del settore che non voleva essere chiamato chef ma cuoco. Devo a lui gran parte della mia professionalità». Queste le parole dello chef Mario Quattrociocchi, titolare di Domus Hernica, intervistato dalla direttrice di Area C quotidiano.
Come ha affrontato Domus Hernica questa emergenza?
«Sin dai primi giorni abbiamo deciso di continuare la nostra attività implementando il servizio delivery. La consegna gratuita a domicilio si è rivelata utile e tuttora viene scelta da molti clienti».
In che modo avete organizzato la fase 2?
«Pieno rispetto delle disposizioni governative e delle ordinanze regionali. La sicurezza dei nostri clienti al primo posto. Totale sanificazione degli ambienti, mascherine, guanti, igienizzanti nei locali».
Visto il periodo ha lanciato qualche iniziativa particolare?
«La crisi è sotto gli occhi di tutti e siamo solo all’inizio. Abbiamo voluto assicurare la stessa qualità di prima considerando però le difficoltà delle famiglie realizzando menu carne, pesce e bambini, accessibili a tutti».
Quanto ha perso il vostro settore e quanto potrà recuperare?
«Quest’anno il settore perderà l’80%, il 2020 ormai è concluso. Il prossimo anno però potremmo recuperare molti eventi posticipati a causa del coronavirus. Difficile raddoppiare il fatturato ma resta prioritario».
Già da qualche anno gestisce l’Hotel Relais Filonardi, vuole lanciare un messaggio?
«Sicuramente la stagione alberghiera è saltata e questo necessita di accurata analisi».