“Alto Adige non è Italia”, Sven Knoll vuole riannettere il Sud Tirolo all’Austria
Magari non una sorpresa in senso assoluto, visto che il partito era già rappresentato da due consiglieri, ma il risultato del partito di ispirazione secessionista Süd-Tiroler Freiheit è sicuramente uno dei dati più interessanti delle elezioni provinciali in Alto Adige. Il movimento fondato nel 2007 da Eva Klotz, storico volto dell’irredentismo sudtirolese, veleggia intorno al 10%, terzo partito dopo la Südtiroler Volkspartei e il Team K. Stf è un soggetto politico di destra, che reclama l’autodeterminazione del popolo sudtirolese e la riannessione al Tirolo austriaco. In questo senso, negli ultimi anni spesso si sono segnalate iniziative quantomeno sopra le righe: dai cartelli al Brennero con la scritta «Süd-Tirol ist nicht Italien!» («L’Alto Adige non è Italia») fino alla recentissima polemica sul sorvolo delle Frecce tricolori a Bolzano definita «esibizione nazionalista che colorerebbe il cielo dell’Alto Adige con il tricolore». Un partito di destra con marcate sensibilità ambientaliste (quantomeno per quanto riguarda la tutela dei paesaggi della «Heimat», come i sudtirolesi definiscono la madrepatria) e una diffidenza storica verso la destra italiana: tra le altre battaglie di Stf infatti c’è quella contro i toponimi inventati dal regime fascista (il cosiddetto «Prontuario Tolomei»), oltre che l’intransigenza sull’utilizzo della lingua tedesca negli ospedali o nelle scuole. Difficile dunque pensare ad una coalizione con Fratelli d’Italia. In questo contesto viene fuori la figura di Sven Knoll, delfino di Eva Klotz e leader del partito. Nato a Bolzano 43 anni fa, ha sempre vissuto tra Scena e Innsbruck (ancora oggi il suo numero di cellulare ha prefisso austriaco), dove ha iniziato a studiare medicina senza però laurearsi. Dopo il flop del 2018, quando il partito ottenne il 5,1%, ha messo in piedi una campagna elettorale dai fortissimi toni securitari: lotta senza quartiere all’immigrazione clandestina, regole certe per chi commette reati, espulsione per gli stranieri che delinquono. Lo stesso partito ha attirato su di sé molte critiche per la pubblicazione di un manifesto elettorale dove si vede la mano di un uomo di colore con un coltello avvicinarsi ad una donna indifesa. Il tutto con la scritta (ovviamente in tedesco): «Espellere gli stranieri criminali». Grazie a posizioni come questa però, Knoll ha raccontato che «anche molti italiani ci hanno votato». Inevitabilmente, per la formazione di una giunta provinciale, bisognerà fare i conti anche con lui. corriere.it