Anziana di 90 anni violentata per un’ora, tutto ripreso dalle telecamere
La scena, interamente ripresa dalle telecamere installate nell’androne del palazzo, spaventa per l’inaudita ferocia dell’aggressione. Un uomo che si accanisce su un’anziana per un’ora: la stupra e la picchia ripetutamente. Lui è un 42enne, uno sbandato con qualche denuncia a carico. La vittima, invece, di anni ne ha 89. Le stesse immagini hanno fornito ai carabinieri gli elementi per sottoporlo a fermo nei giorni scorsi, con l’accusa di violenza sessuale e rapina aggravate, in relazione a un brutale assalto avvenuta a Sesto San Giovanni, la notte tra il 26 e il 27 settembre. Secondo quanto ricostruito, l’incontro fra i due avviene poco dopo l’una, con le strade deserte. La donna, che accusa qualche problema cognitivo dovuto all’età, decide di uscire di casa (dove abita da sola) fino a che, nei pressi di una farmacia di viale Casiraghi, incontra l’indagato, un egiziano senza fissa dimora, che si offre di accompagnarla a casa. In questa fase, secondo quanto ricostruito, lui si mostra gentile e disponibile.
I sistemi degli impianti di videosorveglianza installati lungo il percorso li riprendono mentre camminano assieme, senza problemi. L’uomo, probabilmente, ha bevuto o forse ha assunto droghe. I filmati, infatti, mostrano una camminata piuttosto incerta, a tratti barcollante. È nel momento in cui l’anziana apre il portone di casa — un condominio non distante dal centro di Sesto — che l’atteggiamento del nordafricano cambia radicalmente. L’anziana viene spinta improvvisamente a terra, cadendo vicino all’ascensore. Viene schiaffeggiata, subendo abusi ripetuti. La violenza dura una sessantina di minuti, dopodiché l’aggressore si allontana. La donna, a cui vengono sottratti i soldi che aveva portato nella borsa, riesce a fare rientro nel suo appartamento. Il mattino seguente, il custode dello stabile si accorge che la notte prima è successo qualcosa di grave. Dopo aver trovato diverse tracce sospette sul pavimento, chiama i carabinieri, che prendono visione di quanto registrato dalla telecamera di sicurezza installata nell’atrio. Le immagini sono nitide e inequivocabili. I militari si presentano a casa della signora, che viene trovata in stato confusionale, con i segni delle percosse sul corpo. Gli accertamenti medici effettuati dagli specialisti della clinica Mangiagalli, in seguito, confermeranno le violenze subite. Le indagini scattano serrate, partendo dai filmati, ma per giorni il sospettato resta un «fantasma». Da altre telecamere si vedono i suoi spostamenti, immediatamente dopo il fatto. Prima prende un autobus notturno che lo porta in piazza I° Maggio, a Sesto Fs. Poi, si sposta in viale Monte Grappa, maneggiando il telefono cellulare in modo strampalato, e si sdraia in mezzo alla strada. Rialzatosi, sale su un altro mezzo pubblico fino a Milano, dove scende in corso Buenos Aires. E a questo punto si perdono le sue tracce. Ricompare proprio a Sesto, il 6 ottobre, ancora in zona stazione. I militari, a quel punto, lo vedono e lo bloccano. Viene riconosciuto dall’aspetto fisico, dalle caratteristiche somatiche, e dall’abbigliamento: in particolare dalle scarpe, che coincidono con quelle che avrebbe indossato la notte dell’aggressione. Le analisi del Dna, a questo punto, daranno le risposte definitive sulle sue eventuali responsabilità. corriere.it