Arrestato il sindaco di Ceccano, “Corruzione su appalti Pnrr per l’accoglienza ai migranti”
Arresti a Frosinone e Napoli: l’inchiesta, dell’ufficio di Roma della Procura europea, riguarda un sistema di corruzione negli appalti Pnrr e di accoglienza dei migranti.
Misure cautelari personali e sequestri emessi dal gip del tribunale di Frosinone sono in corso di esecuzione nei confronti di un gruppo di persone, imprenditori e funzionari pubblici, gravemente indiziate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici finanziati col Pnrr e per l’accoglienza dei migranti.
Tra gli arrestati c’è anche il sindaco del Comune di Ceccano in provincia di Frosinone, Roberto Caligiore, elicotterista dei carabinieri ed esponente di Fratelli d’Italia. In mattinata è stato posto ai domiciliari.
Oltre al primo cittadino, il gip del Tribunale di Frosinone ha disposto misure cautelari anche nei confronti di funzionari comunali e imprenditori locali. Ai domiciliari o raggiunti da misure interdittive ci sono Stefano Annibali, Stefano Polsinelli, Antonio Annunziata, Elena Papetti, Camillo Ciotoli, Diego Aureli, Gennaro Tramontano, Danilo Rinaldi e Vincenzo D’Onofrio. Per loro l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione per l’aggiudicazione di appalti di lavori pubblici finanziati col Pnrr e per l’accoglienza dei migranti. Le indagini sono coordinate dall’ufficio di Roma della Procura europea, a eseguire i provvedimenti gli investigatori della polizia di Stato della squadra mobile di Frosinone e del Servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine di Roma. Sono complessivamente 13 le misure cautelari disposte dal gip: per 10 indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari, per gli altri 3 il divieto di esercizio della professione, imprese e uffici e di concludere contratti di collaborazione con la pubblica amministrazione. La polizia ha eseguito anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dei presunti proventi illeciti per un importo di oltre 500mila euro.
In particolare, l’inchiesta ha portato alla luce un articolato sistema corruttivo all’interno del Comune di Ceccano. Secondo quanto ricostruito, soggetti esterni all’amministrazione comunale avrebbero pilotato alcuni importanti appalti, incontrando i favori e la complicità del sindaco e di rappresentanti di quei settori comunali nei quali venivano gestiti i fondi destinati alla realizzazione di opere e servizi. L’associazione per delinquere sarebbe stata in grado di gestire illecitamente una serie di concessioni pubbliche e autorizzazioni e l’assegnazione di appalti pubblici per un valore accertato intorno ai 5 milioni di euro. Il denaro, riciclato attraverso un sistema di fatturazioni e bonifici verso aziende fittizie, è stato poi monetizzato e consegnato a mano ai vertici dell’associazione.
L’indagine, nel dettaglio, ha interessato lavori di riqualificazione del centro storico (666.500 euro), lavori di messa in sicurezza e riduzione del rischio sismico della scuola elementare di Borgo Berardi (440mila euro) e lavori di restauro del Castello dei Conti (1.386.000 euro), tutti affidati con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara, nonché l’appalto per i servizi di accoglienza integrata per richiedenti asilo e rifugiati. Per tale appalto, relativo al triennio 2021-2023, la cooperativa in questione ha ottenuto la corresponsione da parte del Comune di Ceccano di oltre 1,5 milioni di euro. Nel solo 2022 la stessa cooperativa ha effettuato in favore di una delle società riconducibili all’associazione criminale bonifici per un totale di circa 60mila euro, per asseriti servizi di pulizie. corriere.it