Artigianato ciociaro-‘Investire nel settore’

[one_third][/one_third] “Ritengo che l’artigianato debba tornare ad essere protagonista dell’economia del territorio – ha affermato Pasquale Ciacciarelli, FI – L’alta sartoria, nonostante la crisi economica, è in crescita, e straordinari sono i risultati ottenuti dalle imprese sartoriali della provincia di Frosinone, in termini di riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. In un momento estremamente difficile per il territorio sotto il profilo occupazionale, l’artigianato, l’essenza del Made in italy, del fatto a mano, deve tornare ad essere il fulcro dello sviluppo occupazionale ed economico. Le piccole imprese artigiane sono, ahimè, le più colpite dalla crisi economica e dalla concorrenza della grande distribuzione, specie dei colossi esteri che, facendo leva sui costi estremamente ridotti, a discapito della qualità dei materiali e dei processi produttivi, raggiungono un pubblico di clienti sempre più vasto. Ebbene, è necessario che le nostre imprese artigiane facciano rete ed investano sulla sponsorizzazione della produzione, dalla ricerca accurata dei materiali, penso anche alla falegnameria, alle tecniche di produzione manifatturiera, spaziando tra tradizione ed innovazione, per cui bisogna educare gli artigiani ad indossare le vesti di imprenditori ed a saper lanciare e promuove i prodotti sul mercato, studiando anche quelle che sono le esigenze del consumatore. Nel contempo, ritengo indispensabile abbastare la pressione fiscale per consentire alle piccole imprese di ripartire, ed alle nascenti di poter allargare i propri tentacoli nel mercato – ha concluso Ciacciarelli – Necessario, altresì, investire sulla formazione professionale e sull’alternanza scuola lavoro, per formare una classe di imprenditori artigiani, combattendo l’abbandono degli antichi mestieri che vede un numero sempre crescente di giovani optare per un percorso accademico e professionale di tipo manageriale, abbandonando l’impresa artigiana di famiglia o semplicemente le proprie reali inclinazioni professionali, perché disillusi da prospettive lavorative non rosee o incerte”.