ASL Frosinone-‘Pioggia di decreti ingiuntivi’

[one_third][/one_third] “La pioggia di decreti ingiuntivi sulla Asl di Frosinone non accenna ad arrestarsi, al contrario procede a dirotto. Questa volta il creditore è addirittura la Provincia Italiana della Congregazione dei servizi della carità Opera Don Guanella – ha affermato Pasquale Ciacciarelli, FI – Nella delibera n. 1574 del 02/10/2017 Si legge ‘con ricorso ex art. 633 e seguenti c.p.c. la Provincia Italiana della Congregazione dei servizi della Carità Opera Don Guanella…. ha ottenuto dal Tribunale civile di Roma l’ingiunzione n. 19995/2017 nei confronti di questa Azienda, per il pagamento dell’importo di Euro 39. 496, 80 oltre interessi legali, per il presunto mancato pagamento di fatture a seguito di prestazioni riabilitative ex art. 26 L 833/ 78’. A questo punto la Asl affida ad un legale ‘il mandato per formulare opposizione di rito avverso il D.I. n. 19995/2017’ e poi ‘di liquidare, a presentazione della fattura…. un acconto della relativa parcella, l’importo complessivo di Euro 1.250,00. Infine “di riservarsi di liquidare, con successivo atto, a presentazione della Fattura definitiva, il saldo delle spettanze professionali…’. Ritengo che siamo in presenza di quella che potremmo definire una patologia che investe la sanità regionale e quindi provinciale, una patologia che si manifesta continuamente nell’emergere di nuovi creditori, che chiedono, attraverso vie legali, il saldo del debito contratto dall’azienda. Credo a questo punto che la Regione Lazio debba mettere in campo una strategia amministrativa che miri a colmare queste continue falle economico finanziarie, saldando i debiti, interrompendo questa catena di decreti ingiuntivi – ha concluso Ciacciarelli – Un passo necessario, significativo per poter concentrare il focus su quello che dovrebbe essere l’obiettivo primario dell’azienda, offrire servizi assistenziali di eccellenza che spingano i cittadini ad optare per le cure offerte dai nosocomi della provincia. Vi è assoluto bisogno di restituire al cittadino la fiducia nella sanità pubblica”.