Assalto al governo Conte, l’avvocato del popolo non piace
di Biagio Cacciola
Quello che è accaduto in questi giorni sul voto al governo Conte alle Camera non può non farci riflettere.
Nel giro di due anni si è tentato di assaltare il governo Conte senza una spiegazione plausibile. Nel 2019 le dimissioni dopo una festa in spiaggia di Salvini, nel 2021 le dimissioni dei ministri di Italia viva.
Se guardiamo le motivazioni ci accorgiamo che sono inconsistenti, senza nessun motivo realmente politico. In più quelle dei ministri di Italia viva in un momento delicato per l’Italia con una pandemia sempre in agguato. E allora dobbiamo chiederci il perché del tentativo di ribaltone. Le motivazioni vere. E allora ci accorgiamo dalla lettura dei più importanti organi di stampa, ognuno legato a un carro del grande capitale del nostro Paese, che il problema vero è che il capitalismo italiano non si fida di Conte. Troppo legato a situazioni di base con atteggiamenti e politiche inconciliabili con i disegni reazionari di Confindustria, Fiat, Benetton, Cairo.
Forse proprio per questo Berlusconi ha dato il via libera a rappresentanti di Forza Italia che hanno dato il consenso al governo.
In prospettiva potrebbe essere l’opzione per chi con quei gruppi del capitalismo italiano non è andato mai troppo d’accordo. Tutto ciò, è chiaro, avviene su un piano sotterraneo. Sulla scena si lasciano i pupazzi a gridare, urlare, minacciare. Ma chi tira le fila contro Conte sta dietro e la sconfitta della votazione alla Camera e al Senato è difficile da digerire. Aspettiamoci la reazione.