Assegno di inclusione al posto del reddito di cittadinanza, ecco come richiederlo
Dal primo gennaio 2024 partirà ufficialmente l’Assegno di inclusione, la misura stabilita dal decreto Lavoro in sostituzione al Reddito di cittadinanza. Con l’avvicinarsi della data, il ministero del Lavoro ha ricordato sul sito web che coloro che percepiscono l’agevolazione (nella forma “tradizionale”) a dicembre, può e deve presentare domanda per la “nuova misura” già negli ultimi giorni del mese corrente. Questo perché il beneficio decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione del patto di attivazione digitale (Pad, modulo con le informazioni essenziali del richiedere per accedere ai servizi del Supporto per la formazione e il lavoro, Sfl), previo esito positivo della verifica dei requisiti. Il ministero, inoltre, chiarisce che una volta scaduta la percezione del Reddito di cittadinanza, la ricezione dell’Assegno di inclusione non è automatica ma è necessario inviare una nuova richiesta attraverso il sito dell’Inps.
Vediamo, quindi, alcune informazioni utili per ottenere l’aiuto economico a gennaio. Intanto, si ricorda che – come stabilito dal decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 – l’Assegno di inclusione è una misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, ma anche di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro. Si tratta di un sostegno economico rivolto a nuclei familiari con almeno un membro con disabilità, minore, over 60 anni o in condizioni di svantaggio. Viene erogato mensilmente su una carta di pagamento elettronica (Carta di inclusione o Adi) per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi (sempre con intervallo di un mese tra loro). Presentare domanda è semplice. Può essere fatto telematicamente attraverso il sito dell’Inps con Spid, Cie (Carta d’identità elettronica) o Cns(Carta nazioanle dei servizi). È importante ribadire che la richiesta viene riconosciuta e presa in considerazione solo previa verifica del possesso dei requisiti e delle condizioni richieste, che avviene con la sottoscrizione del Pad: come anticipato, si tratta di un accordo formale sottoscritto attraverso il nuovo portale nazionale per la ricerca del lavoro Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) in cui il richiedente si impegna a fornire informazioni essenziali per l’attivazione del programma Sfl (Supporto per la formazione e il lavoro). È essenziale perché sottolinea la volontà del richiedente di impegnarsi in modo concreto nel dialogo con i Centri per l’Impiego per la ricerca attiva del lavoro. Infatti, la sua mancata sottoscrizione può comportare la sospensione del sussidio.
In alternativa, la domanda può essere presentata fisicamente agli istituti di patronato e ai centri di Assistenza fiscale (Caf), ma a partire dal primo gennaio 2024 (condizione che rischia di bloccare l’erogazione dell’Adi nel mese di gennaio).