Ballottaggio Alatri, Pelorossi e Astrei parlano agli elettori

“Alatri in Comune non ha espresso indicazione di voto per il prossimo ballottaggio – ha affermato Anna Rita Pelorossi, coordinatrice Alatri In Comune – Lo ripetiamo perché non vogliamo che ci siano confusioni e incertezze, determinati da scelte personali su cui non esprimiamo giudizi di sorta, in chi ha mostrato di apprezzare la nostra “battaglia” per il cambiamento della città. Le motivazioni sono quelle che si ritrovano nella lettera ai cittadini e alle cittadine di Alatri del nostro candidato sindaco Tarcisio Tarquini che ha lì sintetizzato gli esiti dell’assemblea che abbiamo tenuto martedì 7 giugno. In quel documento si sottolinea che non abbiamo riscontrato affinità politiche e programmatiche tali da motivare l’invito al voto per un candidato o per l’altro. Non abbiamo cambiato posizione da allora e, mentre ci rimettiamo al consapevole discernimento dei nostri concittadini che consideriamo pienamente in grado scegliere in base alla propria coscienza, auspichiamo che il senso di questa nostra posizione, che intende valorizzare il ricco contenuto programmatico e politico del nostro progetto civico, venga colto da tutti coloro che si sono impegnati con noi nel realizzarlo. Noi siamo in campo e resteremo in campo per tutto il nostro paese e per i nostri concittadini: “vogliamo far vincere Alatri”. Questa è e sarà la nostra missione. Andremo avanti, sicuri di poter così raccogliere, grazie al nostro lavoro e al nostro impegno costante, consensi e adesioni sempre maggiori”.
“Anonime, senza un volto, senza una storia – ha affermato Angelo Astrei – Senza delle aspirazioni un po’ più grandi di una buca d’asfalto. Le persone in fin dei conti sono caselle, numeri di voti da spostare in modo che la tabella del gioco del 15 sia completa. Se questa è l’idea di politica noi non solo non la abbracceremo ora, in occasione del ballottaggio, ma non lo faremo mai. Abbiamo deciso di impegnarci per cambiare Alatri e il modo in cui la politica ha reso la nostra città una vittima di giochi privi di pudore e rispetto nei confronti dei cittadini. Noi non lasciamo liberi gli elettori di votare secondo coscienza perché liberi lo sono già. La libertà, per fortuna, non è una concessione di chi si sente un onnipotente padrone, autorizzato a disporre e decidere di scelte altrui, ma una condizione dell’uomo. I 2.232 cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia, lo hanno fatto perché hanno visto in noi una speranza e un percorso di partecipazione. Si sono sentiti chiamati per nome, ascoltati, coinvolti in un progetto che riguarda loro e i loro figli. Hanno votato, liberamente e com’è giusto che sia, liberi da ricatti più o meno espliciti. Se ora vedono ancora una speranza, se ora si sentono coinvolti, se ora si sentono liberi ri-voteranno domenica prossima secondo le proprie idee. Tutto ciò dovrebbe dovrebbe essere scontato ma evidentemente non lo è, soprattutto a chi è abituato a considerare i cittadini come “clienti” sentendosi il loro padrone”.