Bambina stuprata e assassinata-‘Era fascista’
Una targa per ricordare la tredicenne Giuseppina Ghersi, stuprata e assassinata da un gruppo di partigiani di Savona dopo la Liberazione. Nelle stesse ore in cui in parlamento si parla di apologia di fascismo, a Noli (SV) i conti con la storia si fanno in tutt’altro modo. Per la prima volta un Comune ha deciso di dedicare un cippo alla memoria di Giuseppina Ghersi, tredicenne savonese uccisa nei pressi del cimitero di Zinola. Forse perché aveva genitori filofascisti oppure perché aveva ricevuto un encomio su un tema riguardante Mussolini o, sostiene qualcun altro, perché a tredici anni era una ‘spia’.
Una ferita che sanguina ancora e si riapre ogni anno a Savona. Troppo facile strumentalizzare da una parte e dall’altra, troppo scivoloso l’argomento in una città Medaglia d’oro per la Resistenza. Il consigliere comunale, Enrico Pollero, radici familiari nella Resistenza, ha deciso di squarciare il velo del silenzio. “Mio padre era partigiano, per diciotto mesi è stato in montagna – ha affermato Pollero – Dopo aver letto la storia di Giuseppina Ghersi, ho pensato che bisognava fare qualcosa per ricordare una bambina di 13 anni uccisa senza motivo. Spero serva a una vera riappacificazione”.
L’Associazione partigiani, però, non è dello stesso avviso. “Siamo assolutamente contrari, Giuseppina Ghersi era una fascista – ha attaccato Samuele Rago, presidente provinciale dell’Anpi – Protesteremo con il Comune di Noli e con la Prefettura. Era una ragazzina, anche se dalle foto non sembra. Al di là dell’età, lei fece la scelta di schierarsi con il fascismo”. Anche Rifondazione comunista di Savona prende posizione contro la targa in memoria di Giuseppina Ghersi.
Il monumento sarà inaugurato il prossimo 30 settembre. Un marmo con un cippo in ferro e un testo in ricordo di ‘Pinuccia’: “Anni sono passati ma non ti abbiamo dimenticato, sfortunata bimba oggetto di ignobile viltà”.