Burberry apre in Italia, nuovo stabilimento ecco la fabbrica del lusso
A metà febbraio l’inaugurazione della fabbrica dei gioielli Cartier a Basse di Stura, un investimento da 25 milioni di euro. Settimana scorsa il fondo Quadrivio ha lanciato un’offerta su Cover 50, l’azienda che ha inventato il brand Pantaloni Torino, indossati anche dall’ex presidente Usa Barack Obama e da Sergio Marchionne. Il 28 marzo la storica griffe inglese Burberry ha annunciato l’acquisizione per circa 21 milioni di euro di una parte dello stabilimento di Pattern, a Collegno, all’interno della quale costruirà il suo «centro stile» made in Italy per la progettazione dei celebri capispalla Made in Britain. Operazione, curata dall’advisor legale Baker McKenzie. In attesa delle fabbriche di batterie per auto e impianti di microchip più volte annunciati e non ancora concretizzati, Torino sta tornando di «moda» con l’ingegneria del lusso. Tre investimenti in tre settimane, peraltro tutti a carattere industriale, a cui si potrebbe aggiungere la corsa di Holding Moda, il polo produttivo di Claudio Rovere (10 aziende acquisite in pochi anni), la crescita di Boombogie di Manuele Musso e soprattutto Basicnet di Marco Boglione, il pioniere dei nuovi modelli di business della moda, non sono un caso e non sono neppure un ritorno al passato. Torino, ex capitale della moda come dei rimpianti per le passerelle perdute, dai primi pantaloni femminili indossati nel 1911 durante l’esposizione Internazionale, fino all’impero di Gft (Gruppo Finanziario Tessile) che negli anni Sessanta inventò il pret-à-porter, ora si sta ritagliando un nuovo spazio, tra l’innovazione e l’industria, nell’abbigliamento di alta gamma. Lo sbarco di Burberry in città, un colosso da un giro d’affare 2,5 miliardi di sterline, non era affatto scontato. La griffe dal logo del Cavaliere Equestre, fondata nel 1856 a Basingstoke, è da tempo cliente di Pattern, società torinese attiva nella progettazione di capi d’alta moda per le grandi griffe. Ora l’azienda, come ha dichiarato l’ad del gruppo Jonathan Akeroyd, compie a Torino «un investimento strategico per avere maggior controllo sulla qualità, consegne e sostenibilità del prodotto». Con questo investimento, Burberry si assicura il know how, svilupperà capacità tecniche per l’abbigliamento da esterno (outerwear) e incorporerà i livelli di sostenibilità delle attività italiane nella propria catena del valore fatti propri da Pattern. La nuova casa italiana di Burberry sarà a Collegno in una parte di stabilimento di Pattern. Qui «il centro stile», un vero e proprio Polo dell’Outewear Technology, progetterà materiali e modelli di capispalla d’alta moda assumendo circa 70 persone. Burberry, in una nota, ha sottolineato che le attività rimarranno nella sede attuale, mentre ha rassicurato il mercato che gli iconici trench continueranno a essere prodotti nel Regno Unito, dove il gruppo continuerà a investire. corriere.it