Caos nelle scuole, docenti e sindacati contro le nuove decisioni del ministero
di Biagio Cacciola
Non contenti di quello che era successo a ottobre con le scuole superiori in presenza, i cervelloni del Miur ci stanno riprovando. Dal 7 gennaio, tutti i giorni, sabato compreso, le superiori e i docenti dovrebbero tornare a scuola per diventare carne da macello. Perché di questo si tratta. Lo hanno capito bene i sindacati che hanno definito le misure, incomprensibili e inefficaci.
Il tutto senza aver coinvolto al tavolo né presidi, né sindacati della scuola. Con le proposte dei soloni che il trasporto pubblico sarà potenziato e le entrate della scuola scaglionate, quasi non contasse stare dentro un’aula con più di venti persone per 6 ore. Per non parlare degli assembramenti davanti la scuola e nei bar delle vicinanze.
Giustamente il sindacato parla del fatto che lo sfasamento dell’orario determina un grosso problema per gli insegnanti che stanno su due scuole. Con l’ingresso alle 10 dilata oltremisura gli impegni scolastici degli studenti, costretti a giornate scolastiche che a causa degli spostamenti termineranno alle 18 circa. In più gli studenti non avranno possibilità di pasti regolari perché le superiori non dispongono di mensa. Senza possibilità di recupero.
In più nessuna politica sanitaria ‘attiva’ basata sul tracciamento, nonché sulla somministrazione di tamponi rapidi. Dunque un provvedimento da rifiutare in toto, mobilitando con azioni concrete tutto il personale scolastico.
La scuola non può essere banco di esperimenti da dottor stranamore, visto tra l’altro che la dad sta dando buoni risultati. Si annunciano giorni roventi soprattutto per chi non sa nemmeno come funziona una scuola.