Cariche della polizia sui migranti, quasi 7mila migranti a Lampedusa “È l’apocalisse”

Il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo «stato di emergenza» in seguito all’ondata di sbarchi di migranti sull’isola delle ultime ore. Lo ha annunciato il sindaco Filippo Mannino dopo che un gruppo di lampedusani ha dato vita a un sit-in davanti al Municipio ed ha poi partecipato al consiglio comunale che era stato convocato con altri punti all’ordine del giorno. Momenti di tensione, nel pomeriggio, al porto di Lampedusa, dove agenti della Guardia di Finanza hanno cercato di contenere le centinaia di migranti che chiedevano di lasciare il molo, effettuando anche una carica di alleggerimento. La situazione resta drammatica sull’isola con quasi 7.000 presenze in un hotspot di nuovo al collasso. «Un flusso inarrestabile», spiegano i soccorritori impegnati in un vero e proprio tour de force con decine di carrette del mare intercettate nelle acque antistanti l’isola. Sono 1.300 circa le persone arrivate in poche ore sulla più grande delle Pelagie. La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, lavora ai trasferimenti per alleggerire la pressione sul centro. Il sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino denuncia al Corriere una situazione insostenibile: «La pressione dei migranti è fortissima, l’hotspot è al collasso, le infrastrutture dell’isola sono in forte sofferenza. Urgono soccorsi da parte del governo, l’invio di navi e aerei che portino aiuto a un contesto che rischia di diventare esplosivo. Abbiamo chiesto di avere permanentemente due navi in rada affinché possano provvedere quotidianamente al trasbordo dei migranti sul continente. L’isola ha carenze infrastrutturali già importanti di suo, se ad esse si aggiunge un impatto quotidiano crescente rischiamo l’implosione. Ci preoccupa inoltre il rifiuto di Paesi come la Francia e la Germania ad accogliere quote di migranti. L’Europa non ci può abbandonare al nostro destino». Il Corriere ha parlato con il parroco di Lampedusa don Carmelo Rizzo: «Siamo sul tragico, sul drammatico, sull’apocalittico. Non si sa cosa fare. Qui manca l’acqua, manca tutto, abbiamo aperto anche i saloni parrocchiali per accogliere i migranti, ma continuano ad arrivare a ritmi sempre crescenti. C’è confusione e amarezza, una provvisorietà disarmante che annienta; le forze dell’ordine tengono a fatica la calca di migranti sotto il sole. La situazione è grave, serve aiuto. Devono arrivare navi e aerei con soccorsi di acqua e cibo e per spostare queste persone, la gente di Lampedusa è preoccupata e disorientata, si va avanti a tappare le falle, a questi ritmi non si regge». corriere.it