Catturato il latitante Renato Tanzi
A conclusione di prolungata e complessa attività investigativa, condotta dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Pontecorvo in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione Interpol S.I.Re.N.E. ed il collaterale organo di Polizia Olandese, alle 14 veniva perfezionata la procedura estradizionale di Renato Tanzi, 69 enne originario di San Giovanni Incarico, giunto allo scalo aeroportuale di Fiumicino e proveniente da Amsterdam (Olanda), scortato da personale dell’Interpol. Espletate le formalità di rito congiuntamente al personale della polizia di frontiera (Polaria – Sezione Polizia Giudiziaria), il detenuto è stato immediatamente tradotto dai militari di questa Compagnia che lo hanno associato alla Casa Circondariale di Cassino, per la conseguente espiazione della pena di anni 9 e mesi 10 di reclusione, pronunciata dalla Corte di Appello di Roma e divenuta irrevocabile in data 19 agosto 2013 a seguito della sentenza della Suprema Corte di Cassazione, poiché ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale continuata, perpetrata in San Giovanni Incarico, fino all’anno 2002, nei confronti della figlia affidataria minorenne.
Immediatamente dopo la pronuncia della Corte di Cassazione, il TANZI Renato si era volontariamente sottratto all’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso in data 2 settembre 2013 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, avviandosi alla latitanza congiuntamente alla propria consorte.
Le complesse attività di ricerca, preliminarmente avviate dai militari della Stazione Carabinieri di San Giovanni Incarico e successivamente proseguite dalla dipendente Aliquota Operativa, consentivano l’identificazione di un nucleo familiare residente a Ceprano che, manifestando un’elevata ed inconsueta capacità gestionale, aveva favorito la prosecuzione “discreta” della latitanza del ricercato, provvedendo materialmente alle seguenti attività puntualmente censite e monitorate dai militari operanti: gestione dei beni immobili dei TANZI localizzati in San Giovanni Incarico; intermediazione dei contatti con la cerchia familiare; sostentamento economico del ricercato mediante periodici prelievi di denaro contante, utilizzando i bancomat dei coniugi TANZI; diretto recapito delle somme acquisite; fornitura di medicinali.
In particolare le investigazioni avevano consentito di accertare che i rapporti con il ricercato avvenivano sia mediante schede sim dedicate, attivate con gestori di telefonia olandesi e appositamente utilizzate per eludere ogni possibile censimento tecnico, sia con contatti personali nel corso di viaggi effettuati in Olanda e appositamente pianificati al fine di recapitare documentazione e somme contanti, necessari all’agevolazione della latitanza all’estero.
Le indagini, tecnicamente supportate anche dalla polizia Olandese, in data 15 luglio 2014 consentivano la localizzazione di TANZI Renato nella città di Meppel (Olanda) e il conseguente arresto ai fini estradizionali, eseguito nell’ambito delle procedure di attuazione connesse al mandato di arresto europeo richiesto dalla Procura della Repubblica di Cassino e conseguentemente recepito dall’Autorità Giudiziaria Olandese.
Considerando che il TANZI Renato aveva presentato anche un ricorso straordinario alla Suprema Corte di Cassazione per supposte irregolarità connesse alle notifiche delle sentenze comminategli, l’Autorità Giudiziaria Olandese aveva sospeso la procedura estradizionale, disponendo comunque una misura di vigilanza personale. Il 25 settembre 2014 la Suprema Corte di Cassazione rigettava il predetto ricorso straordinario, pertanto le Autorità Olandesi davano corso alla procedura estradizionale.
Nella mattinata odierna i militari della Compagnia di Pontecorvo, ottemperando alle deleghe della Procura della Repubblica di Cassino, in san Giovanni Incarico e Ceprano, eseguivano le perquisizioni locali nei confronti dei tre componenti del nucleo familiare e della consorte del latitante, tutti ritenuti responsabili di concorso finalizzato alla procurata inosservanza della pena definitiva inflitta al TANZI Renato, procedendo alla contestuale notifica dell’avviso di conclusione indagini formalizzato nei loro confronti.
Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto e sequestrato il seguente materiale:
– copiosa documentazione, anche di natura fiscale e sanitaria, riconducibile al mantenimento degli immobili e degli interessi della famiglia Tanzi;
– bancomat intestato a Tanzi Renato ed utilizzato dagli indagati per i prelievi di somme contanti in Italia;
– nr. 1 computer utilizzato per la gestione degli interessi del latitante e per i contatti con il Tanzi Renato mediante “skype”;
– nr. 1 telefono cellulare attivato con scheda sim relativa ad un gestore di rete olandese, utilizzato esclusivamente per i contatti diretti con il Tanzi Renato.
Le complesse e prolungate attività investigative sono state dirette dal Dott. Mario Mercone, Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.