Cavallo trasporta turisti e stramazza al suolo, “Tuteliamo queste povere bestie”

Uno scatto che è diventato un caso. Anche sui social, con centinaia e centinaia di «mi piace» e commenti, oltre a migliaia di condivisioni. Tutto in meno di ventiquattro ore. Nella foto in questione si vede un cavallo con le zampe posteriori a terra, dopo essere caduto sul selciato di via Calzaiuoli, all’altezza dell’incrocio con via dei Lamberti. «Oggi è crollato un cavallo dal caldo che trainava una carrozza piena di turisti — si legge nella didascalia, scritta dall’autrice del post Facebook di venerdì sera — Mi vergogno di essere fiorentina». Tantissime, appunto, le reazioni di sdegno. C’è chi sottolinea la necessità di uno stop nelle ore più afose e chi addirittura chiede la cessazione definitiva dell’attività dei fiaccherai. Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale di FdI, Alessandro Draghi: «A Firenze esiste un regolamento sulla tutela degli animali e che, all’art. 43, enuncia il divieto di utilizzare quelli da soma o da traino con temperature superiori a 35 gradi all’ombra. La salvaguardia delle tradizioni deve conciliarsi con le nuove sensibilità». Recentemente, sia a Roma che a Pisa, le amministrazioni hanno emanato un’ordinanza per vietare l’uscita dei cavalli da trazione tra le 11,30 e le 16,30, fino al 15 settembre. 

Su Facebook, la causa della caduta è stata addebitata ad un presunto malore del cavallo. Ascoltando le testimonianze degli esercenti in prossimità del luogo dell’incidente, si sarebbe invece trattato di «una scivolata»: «Capita spesso. Gli zoccoli non hanno aderenza sul selciato — spiega un commerciante — ho sentito distintamente lo stridio del ferro sulla pavimentazione in pietra. L’animale stava bene. Dopo pochissimi minuti ha potuto riprendere il tragitto». «È successo intorno alle 16 — aggiunge un pellettiere — la carrozza arrivava da piazza Signoria con due-tre turisti a bordo. Ho visto il cavallo inciampare, poi dopo qualche passo a vuoto ha ceduto. Il fiaccheraio ha fatto scendere i clienti e ha aiutato il cavallo a rialzarsi». Arianna, fiaccheraia da 23 anni, difende l’operato del collega e considera eccessive le contestazioni sui social: «Conosco bene quel vetturino. Già il nonno lavorava con i cavalli e poi la tradizione è passata di generazione in generazione. Ha sempre vissuto tra gli animali. Se c’è da mangiare, prima tocca al cavallo e poi a lui. Venerdì la temperatura non è mai salita oltre i 33 gradi, quindi era in regola». E sul crollo: «Lo stesso giorno, in piazza Duomo, è scivolato un giovane ed è dovuta intervenire la Misericordia. È finito sui giornali?».

I fiaccherai, piuttosto, chiedono una manutenzione stradale diversa: «Le spazzatrici di Alia, con le lamine in acciaio e il sapone, rendono il selciato scivolosissimo anche per le persone, perché lisciano le pietre. Servirebbero delle cisterne, come accadeva anni fa». Arianna reputa ingenerose le parole degli animalisti contro i vetturini: «Per noi i cavalli sono figli, non dei taxi. Gli animali non vanno mai al macello. Quando sono troppo vecchi li pensioniamo in allevamenti. Sono la nostra vita». corriere.it