Centro trasfusionale di Frosinone resterà attivo
“In merito alla polemica sorta rispetto al futuro del Centro trasfusionale di Frosinone così come previsto dal decreto 480 dello scorso 6 dicembre la Direzione della sanità regionale, in risposta ai consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno fatto richiesta di chiarimenti ed anche per rassicurare la popolazione oltre che medici e operatori, precisa che: il l Decreto 480 è stato mal interpretato in quanto con lo stesso non viene messa in discussione l’esistenza del SIMT dell’Ospedale di Frosinone, che infatti continuerà la sua attività coordinando le altre strutture di appartenenza quali Sora e Cassino. Le due strutture saranno riconosciute come Unità di Raccolta afferenti al SIMT di Frosinone, che sarà attivo h24 e che assicurerà l’assegnazione e la distribuzione in routine ed in urgenza degli emocomponenti nella provincia. Il Decreto 480 prevede che la produzione/lavorazione del sangue venga accorpata in cinque aree di produzione nelle quali il SIMT dell’Ospedale di Frosinone non è compreso. Tale programmazione nasce dall’esigenza della Regione di concentrare l’attività di produzione in un numero limitato di servizi anche in relazione alla normativa nazionale. La scelta dell’area di produzione presso il SIMT del Policlinico Tor Vergata, a cui afferirà il SIMT di Frosinone è, quindi, motivata sia dall’aumento di produzione (deve raggiungere almeno 40.000 sacche annue), sia dalla collocazione territoriale in prossimità del raccordo autostradale che garantisce tempi adeguati di trasporto e la fornitura dei prodotti ai servizi ospedalieri che ne hanno bisogno. Si fa comunque presente che la Direzione, in questo processo di riorganizzazione della rete trasfusionale regionale, rimarrà sempre disponibile a modificare il modello organizzativo previsto nel caso si evidenziassero soluzioni alternative rispondenti ad una migliore ottimizzazione del sistema”. Questa la nota diffusa dalla Regione Lazio